TORINO, PERSA L`IMBATTIBILITÀ ESTERNA CON LA ROMA


Roma Torino
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20/11/2012 -

Strana partita quella fra Roma e Torino, ultima del tredicesimo turno di campionato di serie A. Un match che ha sancito la sconfitta del Toro per 2 a 0. I granata perdono dunque la loro imbattibilità esterna in maniera rocambolesca, non suffragata, tuttavia, da una prestazione perfetta che, comunque, non giustifica il rigore suggerito dall’arbitro di porta Calvarese all’arbitro signor Guida in maniera davvero discutibile, dando così una svolta negativa alla partita. Poi un’autorete ha tagliato letteralmente le gambe al Toro. I giallorossi di Zeman, fischiati all’ingresso in campo dai loro sostenitori, tornano al successo dopo il ko nel derby grazie a una prestazione che non è apparsa del tutto convincente. Il 4-3-3 voluto dal tecnico boemo, non è sempre garanzia di bel gioco e, soprattutto, di concretezza nel chiudere le partite in maniera cinica e risolutiva. E, anche contro il Toro di Ventura che risponde con un canonico e ordinato 4-4-2, la squadra di Zeman mette in mostra tutte le difficoltà emerse fin dall’inizio di campionato. Nel primo tempo, infatti, i giallorossi sembrano confusi nelle idee e si rivolgono spesso, anziché al gioco di squadra voluto da Zeman, a episodiche azioni personali che fanno capo a Totti, Osvaldo, Pjanic e, a tratti Lamela. E’ mancata anche la solita spinta in avanti di Balzaretti apparso evanescente, il cui 5,5 in pagella è l’emblema della sua pessima prestazione. Il Toro di Ventura non è apparso arrembante e dotato di furore agonistico come le sue precedenti prestazioni esterne, specie quelle di Roma contro la Lazio e di Napoli. Tuttavia, pur producendo per lunghi tratti del primo tempo (come peraltro i giallorossi) una prestazione opaca, i granata di Ventura hanno terminato la prima parte dell’incontro sullo 0 a 0. C’è un altro aspetto tattico che i ragazzi di Ventura non hanno saputo sfruttare a dovere contro la libertà di marcature voluta dal modulo di Zeman, e cioè l’attenzione di non cadere ripetutamente in fuori gioco davanti alla difesa esageratamente alta dei giallorossi. Nella ripresa la Roma passa in vantaggio su calcio di rigore elargito in maniera davvero gratuita a causa di un banale, quanto dubbio ruzzolone di Ogbonna  che scivola rovinosamente in area di rigore su Marquinho. Dal dischetto batte Osvaldo che spiazza Gillet. A questo punto la partita cambia in maniera negativa e sostanziale per il Toro che, nervoso per l’ingiustizia subita, è incapace di reagire come dovrebbe. Ventura si fa espellere per avere urlato chiaramente alle telecamere “ E’ una vergogna”. Poi, la conseguente rete dei giallorossi siglata su autorete di Gazzi su tiro di Pjanic non fa più cronaca. La partita termina tra le contestazioni da parte dei granata. Tuttavia, per onestà intellettuale, è giusto sostenere che certe polemiche ripetute sull’oggettiva inefficienza della classe arbitrale italiana di questi ultimi tempi, non giustificano certamente la prestazione insufficiente messa in campo dal Torino di Ventura, apparso fragile nella costruzione del gioco che a fatica ha messo i suoi attaccanti in condizione di tirare in porta. La Roma di Zeman, dal canto suo, vince ma non convince. La ricerca della continuità di risultati e del gioco di squadra che latita dall’inizio del campionato, sono i loro obiettivi principali da raggiungere in fretta.

Salvino Cavallaro           


Salvino Cavallaro