NOI DETRATTORI DI MAURIZIO SARRI ALLA JUVENTUS


Nono scudetto consecutivo per la Juventus. Ma restano forti dubbi sulla mancanza di gioco.
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Torino, 28/07/2020 -


La Vecchia Signora d’Italia ha vinto il suo nono scudetto consecutivo. E non è cosa da poco! L’ha vinto meritatamente, non attraverso il tanto agognato gioco splendido di squadra, ma come spesso è successo nella sua lunga storia, l’ha vinto attraverso i suoi solisti, i suoi campioni di alto rango che sono capaci di cambiarti le sorti di una gara con un numero, un’invenzione di alta classe. In fondo il calcio è anche questo, visto che al tirar delle somme quello che conta di più di ogni altra cosa è vincere, è buttare dentro la porta avversaria più palloni di quanto se ne vanno a raccogliere dentro la propria porta. Ma questo è stato l’anno delle grandi discussioni su Maurizio Sarri allenatore della Juve. Il mondo juventino si è suddiviso tra detrattori e positivisti su questo 61enne coach al quale si devono dare altre chance per poterlo valutare meglio. E a questo punto sorge anche un dubbio alla lunga schiera di detrattori come noi, e cioè che l’allenatore nato a Napoli e poi vissuto in Toscana, abbia dalla sua la discolpa di avere trovato una squadra di campioni non scelti da lui e, soprattutto, non adatti dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, a sviluppare quel disegno tattico di gioco armonico di squadra che tanto lo rese famoso ai tempi in cui ha allenato il Napoli. Resta però il fatto che anche se in quell'anno in cui la sua squadra divertiva gli appassionati di calcio dal palato fine, lui non ha mai vinto nulla in Italia. E allora? Qual è la verità? Dove sta la risposta a tante domande su questo ex impiegato della banca, che a un certo punto della sua vita ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore di calcio lasciando perdere un posto di lavoro sicuro che, per quei tempi, poteva ritenersi un’occupazione ben remunerata per tutta la vita. Il tempo gli ha dato ragione e per fortuna e per capacità, il Sarri dalla filosofia calcistica armonica e spettacolare ha raggiunto l’apice del successo proprio con quella Juve che spesso ha ammirato e persino odiato. Sentimenti contrastanti che poi, nel mondo del professionismo, lasciano il tempo che trovano. Ma la Juve ha vinto il nono scudetto consecutivo grazie a Ronaldo, che è stato molto protagonista rispetto al campionato precedente con i suoi 31 gol che significano già 10 in più dell’anno scorso. Ma nel contesto della squadra, forte della leadership di CR7, Sarri ha praticamente deposto le armi nella consapevolezza che la grandezza del suo campione fosse ancora più forte del suo intento di impostare la Juve a suo modo. Sarri ha capito fin da subito che qui, in questo ambiente di campioni, sarebbe stata partita persa se avesse insistito con il suo credo.  “Se vi aspettate di vedere la Juve come giocava il mio Napoli, allora vi dico subito che vi sbagliate” – Sarri dixit –E infatti, questo abbiamo appurato dopo un anno in cui la Juve ha perso la Supercoppa, la Coppa Italia, ha vinto il nono scudetto consecutivo e spera di conquistare la Champions. Appunto, la Champions! E adesso, nonostante Paratici abbia detto che Sarri sarà ancora l’allenatore della Juve anche per il prossimo anno, ci chiediamo se sarà riproponibile una sua candidatura sulla panchina bianconera qualora non centrasse l’obiettivo più importante che la società e i tifosi chiedono: alzare al cielo la Champions. Per il momento c’è da gustare la vittoria meritata dello scudetto, tuttavia, restano in essere ancora tanti dubbi mai risolti.

Salvino Cavallaro        

Salvino Cavallaro