TIFO INTER, VIETATO AI DEBOLI DI CUORE.


Nervosismo e ansia da prestazione,coinvolgono il popolo interista
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Milano, 25/09/2018 -


E’ la squadra italiana che espone maggiormente a rischio le coronarie dei suoi tifosi. Partite come quelle di Champions contro il Tottenham e quella disputata in campionato contro la Sampdoria a Genova, rappresentano davvero un rischio per chi soffre di cuore e vive sempre con intensa emozione le sorti dell’Inter. La squadra di Spalletti ha cominciato il campionato a fasi alterne, evidenziando certi chiaro scuri che sanno ancora di un work in progress più  confuso che persuaso. La difficoltà di Icardi a fare gol (bravo nei 16 metri ma inconcludente quando parte da lontano), i vari errori di confusione di Perisic, la mancanza di continuità di Brozovic e Vecino, la non ancora perfetta forma di Nainggolan, l’infortunio di Vrsaljko, sembrano essere alla base dei veri problemi dell’Inter di Spalletti. Unica nota lieta sembra essere l’acquisto di Asamoah, diligente tatticamente e poco propenso a sbagliare. Dunque, un’Inter che ripete anno dopo anno gli stessi errori che non la fanno più ritornare ai fasti di un tempo, come vorrebbe il tifoso nerazzurro così affettivamente legato a quel triplete di ormai lontana memoria mourinhiana. E allora, nonostante i notevoli acquisti che la società nerazzurra ha fatto quest’anno, la storia dell’Inter si ripete nella sua ormai cronica incertezza del gioco giusto da fare in base alle caratteristiche tecniche dei suoi calciatori. E allora è colpa dell’allenatore, della società o dei giocatori? Un dilemma che si sta protraendo ormai da troppi anni in casa nerazzurra e che ancora oggi non ha saputo risolvere. Sempre legati all’ultimo minuto, sempre appesi all’esile filo di quella speranza che a lungo andare nuoce la tranquillità di tutto l’ambiente. Basti pensare come l’Inter dell’anno scorso è entrata in Champions League e come quest’anno ha risolto la sua prima partita nella manifestazione europea. Sempre all’ultimo, sempre con fatica immensa, sempre lì a scatenare l’entusiasmo del popolo interista dopo le sofferenze somatizzate da tanta deludente attesa. Sarà perché come dice il suo inno ufficiale è “Pazza Inter” (ma tu amala), sarà perché certa storia si lega ai risvolti dei cicli calcistici, fatto è che anche la sofferenza e la gioia sportiva hanno i loro limiti. Per questo l’Inter di Spalletti deve trovare presto la sua continuità, il suo gioco che abbiamo visto soltanto a fasi alterne e sempre improvvisato dal gesto tecnico di questo o quel campione, ma mai dalla coralità della squadra. E dopo la partita rocambolesca contro la Sampdoria, in cui la squadra nerazzurra ha evidenziato ancora il suo nervosismo e i suoi limiti, pur vincendo il match in extremis, adesso deve convincere se stessa proprio contro una Fiorentina che sta facendo bene in campionato. Un risultato positivo nel gioco e nel risultato, che potrebbe significare il ritrovato cammino sulla strada della continuità. Solo così il tifo nerazzurro sarebbe libero a tutti. Anche ai deboli di cuore!

Salvino Cavallaro                 

 

Salvino Cavallaro