PIETRO ANASTASI, “ALLO STADIUM LA JUVE È FAVORITA, MA NON VORREI……”


Intervista al giocatore che ha scritto pagine importanti nella storia della Juventus
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Torino, 02/02/2017 -


Alla vigilia dell’attesissimo derby d’Italia che vede la Juventus affrontare l’Inter tra le mura del suo Stadium, abbiamo pensato di ascoltare l’opinione di Pietro Anastasi, il campione siciliano che ha indossato la maglia bianconera dal 1968 al 1976, giocando 205 partite e segnando 78 reti in Serie A. Attaccante di razza, Pietruzzu Anastasi ha scritto pagine importanti della storia della Vecchia Signora d’Italia. Nato a Catania, è stato il simbolo di un’Italia che cambiava dal punto di vista sociale. Lo chiamavano “terrone”, ma fu l’orgoglio di un meridione che fece parlare finalmente di sé, come conquista di un’immagine rivalutata nel tempo. Oggi Anastasi vive a Varese, quella città che lo accolse tanti anni fa dopo aver lasciato la sua Catania, per realizzare quel sogno diventato poi realtà. Ascoltiamolo dunque in questa intervista.  

Pietro, cosa pensi di questa Juve a trazione anteriore?

“Mi piace molto, perché vedo una squadra compatta. Soprattutto a Reggio Emilia, dove tutti gli attaccanti sono stati bravi a sacrificarsi per la squadra. Certo, se Mandzukic, Higuain, Dybala, Cuadrado e Pjanic vogliono giocare insieme, devono sacrificarsi. Devo dire che lo stanno facendo molto bene. E poi, soprattutto come gioco, si è fatto un grande salto di qualità.”

Pensi che questo schema di gioco così offensivo, sia proponibile anche in Champions?

“Penso proprio di si. Se i giocatori che ho citato prima, sapranno sacrificarsi come hanno fatto a Reggio Emilia, sono convinto che anche in Champions League si potranno avere grandi soddisfazioni.”

Si dice che il prossimo anno Allegri lascerà la Juve per andare ad allenare in Premier League. Se così fosse, tu chi vedresti bene sulla panchina della Juve?

“Vedrei un allenatore capace di continuare a percorrere la strada intrapresa prima da Conte e poi continuata da Allegri. Si parla di Paulo Sousa, un allenatore che ha fatto molto bene con la Fiorentina, dando una fisionomia di gioco propositivo. Ecco, direi proprio che lui, per il suo profilo di tecnico e per la sua conoscenza della società bianconera, potrebbe essere la persona giusta a proseguire il percorso di crescita tracciato dai suoi predecessori. E poi, avere a disposizione i giocatori che ti dà la Juve, significa indubbiamente farti fare un notevole salto di qualità anche come allenatore.”

Se la Juve dovesse vincere la partita di domenica prossima contro l’Inter, pensi che metterà una seria ipoteca per la vittoria finale in campionato?

“Il campionato non finisce certamente domenica, anche se la Juve dovesse battere l’Inter. Tuttavia, darebbe un segnale molto forte a squadre come la Roma, il Napoli e la stessa Inter che sta andando molto bene.”

Vedi delle insidie in questo incontro con i nerazzurri di Pioli che arrivano da sette vittorie consecutive, nonostante siano usciti dalla Coppa Italia ad opera della Lazio?

“L’Inter ha trovato finalmente la quadratura del cerchio. Pioli sta facendo davvero un bel lavoro, ha inquadrato bene la squadra e i risultati ottenuti sono l’emblema di questa serie di vittorie consecutive. La sconfitta in Coppa Italia ci può anche stare,  perché dopo tante vittorie la ritengo fisiologica. E poi, forse sono stati distratti dal pensiero della partita di domenica contro la Juve. Chissà!”

Tu che hai giocato tante partite contro l’Inter, è vero che durante la settimana preparavate questo incontro in maniera particolare?

“Sai Salvino, queste partite non c’è bisogno di prepararle perché si predispongono da sole. Solo il nome dell’avversario ti galvanizza e non c’è bisogno di motivare i giocatori. L’allenatore, semmai, ha l’obbligo di tenere alta la concentrazione della propria squadra, proprio quando si affrontano partite che sulla carta sembrerebbero di facile portata. Il calcio ci ha insegnato che ogni partita fa storia a sé, per cui è fondamentale prepararsi a dovere e con mentalità da seri professionisti, prima di affrontare qualsiasi match. Poi, se si incontra l’Inter c’è un motivo in più per far bene.

Pietro, se tu fossi l’allenatore della Juve, come la sistemeresti tatticamente in campo per battere l’Inter?

“Proseguirei con lo stesso modulo, anche se mi sembra che Allegri sia intenzionato ad inserire Marchisio. In questo caso si dovrebbe scegliere tra Khedira e Pjanic, perché uno dei due dovrebbe restare fuori. Personalmente penso che Pjanic potrebbe essere l’escluso, almeno inizialmente. Questo giocatore dalle grandi qualità tecniche, lo stiamo tutti aspettando. Lui può dare molto di più di quanto ha fatto vedere alla Juve fino adesso, nonostante abbia dato segni di miglioramento nelle ultime partite. Vedremo. Comunque, ribadisco che se io fossi al posto di Allegri inserirei Marchisio al posto di Pjanic.”

Dunque, qual è il tuo pronostico sulla partita Juventus – Inter?

“E’ una partita difficile da pronosticare, anche per la forma attuale e la bella espressione di gioco messa in mostra dalle due squadre. Tuttavia, è indubbio dare un leggero favore a questa Juve che statisticamente ha collezionato tante vittorie allo Juventus Stadium. Ma nel calcio non c’è nulla di scontato e anche le statistiche fanno storia a se. Sai, è vero che non si può sempre vincere, ma non vorrei perdere proprio contro l’Inter!”

Salvino Cavallaro       

Salvino Cavallaro