Inconsapevolmente non ci accorgiamo che stiamo assistendo alla fine di un era calcistica, alla fine di una classe di calciatori che, a livello di talento, era ed è un altro pianeta rispetto ai nastri nascenti dell`era moderna. Dopo aver assistito ai vai addii di Roby Baggio, Cristian Vieri, Paolo Maldini e via dicendo, cala il sipario su di una sfida piena di passione, emozioni, di polemiche, di grinta, di gran talento, paragonabile solo a quella tra Rivera e Mazzola: stiamo parlando di Del Piero e Totti. Sfido chiunque stia leggendo nel domandare se non si sia mai trovato nel bel mezzo di una discussione da bar, sorseggiando un caldo caffè, in cui le due posizioni erano, da una parte, prendere le difese del capitano bianconero e sostenere che sia stato lui il più forte, dall`altra, il ragionamento opposto...siamo sicuri anche che nessuna delle due parti avrà mai ragione, perché c`è così tanta classe tra i due monumeti calcistici italiani, che non se ne uscirà mai vivi da questo tipo di confronto. Domenica sera, quando scoccheranno le 20.45 e i due capitani si scambieranno i classici auguri e gagliardetti, forse si emozieranno un pò, perché nonostante tutto, tutte le storie che sono state scritte su di loro, gli mancheranno; di sicuro mancheranno ai tifosi bianconeri, ormai rassegnati a veder partire il loro unico leader, lontano dai colori sempre indossati, per altri colori, che nessuno sa ed ipotizza ancora. Risale ormai a 17 anni fa il primo incontro tra i due, a quel 28 Maggio 1995 allo stadio olimpico, da una parte la Juventus del sicuro tricolore, dall`altra la Roma di Mazzone, che sperava ancora in un piazzamento Uefa. Finì 3-0 per la squadra di casa, con lo juventino titolare tutta la partita, ed il re di Roma a subentrare negli ultimi dieci minuti di partita. Da lì, un continuo susseguirsi di incontri(scontri), ben 15 partite in campionato, con Del Piero a prevalere nelle vittorie nello scontro personale con l`altra bandiera. Ma il duello calcistico è solo l`input che i due raccolgono per far nascere una sana amicizia che va al di là dell`esito sportivo, perché rappresenteranno anche due città opposte, la fredda Torino, con la calda Roma, ma tra loro c`è molto di simile, una famiglia come le altre, un numero che si porteranno dietro per tutta la loro vita, la nazionale, mai veramente luogo di grandi giocate in entrambi i casi, una fascia da capitano e tanta beneficenza che li ha contraddistinto. Il duello terminerà per l`addio del campione di Conegliano, amaro per tutti i suoi tifosi, ma che sembra inevitabile, visti gli evidenti malintesi con il presidente Agnelli e l`intenzione, da parte del capitano bianconero, di tornare ad esser protagonista titolare, cosa che non potrà avvenire nella squadra torinese e cosa che ha fatto pensare in lui, che questa sia stata la stagione più difficile della sua carriera. Dall`altra parte il pupone, intervistato in settimana, ha manifestato la voglia di voler giocare fino a 40 anni e che se si accorgerà un giorno di esser un problema per la squadra, sarà il primo a farsi da parte. È proprio di questa settimana l`apertura del Ct della nazionale italiana, Cesare Prandelli, ad un eventuale convocazione in vista degli Europei in Ucraina e Polonia, dimostrazione che per questi eterni campioni non si finirà mai di parlare, nonostante molti li abbiano dati per finiti, sulla via del ritiro, perché vedevano in loro prove deludenti. Lasciamo giocare questi esempi di calcio e monumenti dello sport, facciamo esprimere tutta la loro pazzia calcistica, perché quando in campo non li vedremo più, saremo tutti un pò più privi di emozioni.
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