PAUL POGBA ED IL RIMPIANTO DI SIR ALEX


Pogba
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22/01/2013 -

Chi non ne conosceva le potenzialità, adesso può veramente capire perché Sir Alex Ferguson, autentico guru del calcio mondiale, si sia stizzito a tal punto quando la Juventus l’ha soffiato al suo Manchester. Il soggetto in questione è Paul Pogba, uomo del momento in casa bianconera dopo la terrificante doppietta contro l’Udinese ed autentico rimpianto per l’esperto tecnico dei Reds. Sì perche quella dinamite nei piedi, mista ad una fisicità dirompente e ad alcuni lampi di sublime impostazione, sono stati forgiati anche nella scuola dei pluricampioni d’Inghilterra. La storia del quasi ventenne Paul, una cresta folcloristica quasi a ricordarne la carta d’identità nonostante la sua impressionante personalità, parte dal vivaio del Le Havre nel 2006. E se da lì a tre anni, lo stesso Manchester United lo porterà a studiare con sé il calcio inglese, era certamente perchè si trattava (e si tratta) di un potenziale campione. Addirittura gli inglesi sfidarono la legge sportiva, pur di accaparrarselo. Nel 2009 proprio il Le Havre denuncia alla FIFA delle irregolarità nella trattativa, sostenendo che lo United, per convincere la famiglia del giocatore, aveva promesso loro una casa e quasi novantamila sterline. Peso politico delle due società assai sproporzionato, la faccenda si chiuse in seguito con la società francese che decide di chiudere il contenzioso accordandosi col Manchester per un conguaglio in denaro. Insomma Ferguson non si fermò dietro a nulla, Paul poteva essere il futuro. Ma poi, come capita spesso anche nelle migliori famiglie, a luglio 2012 rimane svincolato e ad agosto viene ufficializzato il suo passaggio in Italia, nella Juventus scudettata di Antonio Conte, a prendere lezioni di calcio alla cattedra del professor Pirlo. Ma a dire il vero, di imparare, Paul non ne ha bisogno, se non dal punto di vista della maturità. Bacchettato in qualche occasione dal suo tecnico, Pogba salta qualche gara per intemperanze, ma quando è assente uno dei tre intoccabili di centrocampo fa sentire tutto il suo peso, reggendo una manovra molto articolata e propositiva come quella che ama mettere sul campo Conte ed andando anche in gol, come contro il Napoli. I due missili terra aria di sabato scorso ne certificano, forse definitivamente, una consacrazione che però dovrà essere corroborata nel tempo. Il calcio crea e distrugge con la stessa semplicità, quindi Paul è avvisato. Occhio vigile e piedi per terra ed il futuro è assicurato. Poi magari fra qualche anno, una telefonata di ringraziamento a Sir Alex, per averlo lanciato nel calcio che conta, si potrà anche fare. Sempre che Ferguson non stia ancora rosicando.

Gabriele Cavallaro


IlCalcio24 Redazione