MILAN E FIORENTINA, IL PEGGIO E IL MEGLIO DEL NOSTRO CAMPIONATO


Milan Fiorentina
tempo: 47ms
RSS
15/11/2012 -

Milan – Fiorentina, ovvero il peggio e il meglio del nostro campionato. Due compagini diverse che hanno espresso sul campo di San Siro una condizione tecnico – tattica e psicologica, completamente agli antipodi. Bella la Viola di Montella, cui abbiamo già magnificato in un recente passato il gioco spumeggiante anche se dispendioso, basato sulla costruzione e sul possesso palla verticale che delizia i suoi tifosi e gli amanti del calcio dai palati fini. Infatti, non è solo la curva Fiesole a godere del bel gioco espresso dalla Fiorentina ma anche coloro i quali seguono con simpatia e ammirazione l’evoluzione e la maturazione di Vincenzo Montella, uno che di calcio se ne intende. A Firenze non ha trovato il bomber da doppia cifra e, al contempo, ha dovuto calcolare la tenuta fisica del montenegrino Jovetic. Ebbene, con un gioco corale e con le perfette geometrie che si sviluppano palla al piede attraverso un centrocampo ben organizzato, la Fiorentina, grazie all’acume tattico di Montella, ha saputo ovviare alle iniziali incognite. Adesso a Firenze si sogna e hanno ragione a farlo. Sperano in un campionato di vertice e quell’Europa che conta, la quale sembra essersi dimenticata della città toscana.
Altro discorso per il Milan di Allegri caduto in una depressione tale che, a memoria, non ci fa rammentare una simile disfatta. Anche sul “diavolo rossonero” avevamo espresso qualche tempo fa, il nostro pensiero in sede di analisi tecnica. E, ancora oggi, ribadiamo il gravissimo errore di smembrare una squadra che poggiava su Ibrahimovic e Thiago Silva, ma anche sui senatori Seedorf, Nesta e Gattuso, capaci di enfatizzare le qualità di giocatori di mediocrità tecnica, quali ad esempio Nocerino e Boateng, i quali hanno saputo dare il meglio di se l’anno scorso, grazie anche alla presenza in squadra dei campioni già citati. Certo, fa specie l’insolito pensiero di un San Siro rossonero diventato razzia di molti. Noi sosteniamo da parecchio tempo la tesi che le colpe di Allegri siano limitate a una situazione di squadra sfuggitagli dalle mani, ma nulla ha a che fare con l’oggettiva mancanza di campioni. Pato non è al meglio della forma a causa dei recenti guai fisici non completamente risolti, El Shaarawy (unica nota positiva) segna, ma si danna alla ricerca dannosa di voler sembrare l’Ibra della situazione. Montolivo cerca faticosamente di ricucire i danni di un centrocampo privo di qualità. Il resto è davvero poca cosa o, perlomeno, non è da Milan. Allegri per il momento è confermato, più come traghettatore verso l’acquisto dell’allenatore rossonero del prossimo campionato (Guardiola? Montella?) che per la reale fiducia nei suoi confronti. Una cosa è certa, aspettare il prossimo campionato in questa situazione potrebbe essere pericoloso per i rossoneri.

Salvino Cavallaro       


Salvino Cavallaro