JUVENTUS, CARO BIGLIETTI: GENTILE PRESIDENTE AGNELLI, CI CONSENTA...!


Juventus Agnelli
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Torino, 03/10/2012 -

Gentile presidente, è vero che lei è rimasto insoddisfatto e forse deluso della prima serata di Champions League allo Juventus Stadium, ma pensa davvero che la colpa sia sempre degli altri? Non ci trova per niente d'accordo quando lei sostiene che se la partita contro lo Shakthar Donetsk fosse stata giocata nel vecchio stadio, si sarebbero sicuramente radunati diecimila spettatori. E quando lei sostiene che i prezzi non sono cari, almeno non superiori alle normali partite di cartello, ebbene le diciamo che il popolo bianconero pur amando la Vecchia Signora non è del suo avviso.

Chiedere 40,00 Euro per una curva, francamente ci sembra eccessivo. E, se è vero che per le partite di cartello ha chiesto lo stesso prezzo per lo stesso settore popolare dello Juventus Stadium ottenendo il pienone, è altresì vero che non può pretendere che si vada avanti per tutto l'anno calcistico con simili prezzi. Certo, all'inizio c'è la curiosità data dalla novità di uno stadio davvero straordinario, tuttavia, se il tifoso in una o più partite si è privato di altre cose per sostenere il prezzo eccessivo del biglietto popolare, non può certo continuarlo a fare per tutte le partite di cartello. Eppure, caro presidente, dovrebbe sapere quali e quanti sono i problemi di questa nostra Italia che a fatica riesce ad andare avanti in attesa di un miglioramento economico - sociale che possa dar speranza soprattutto a quei giovani che rappresentano pur sempre il nostro futuro, azienda del pallone compresa.

D'altra parte, suo padre Umberto e, soprattutto, suo zio Giovanni l'Avvocato, pur avendo vissuto contesti sociali in epoche diverse, hanno saputo in qualche misura essere vicini al popolo bianconero. Oggi la Fiat non è più l'industria fiorente di un tempo, come non lo sono una miriade di altre industrie del territorio italiano. C'è perdita di lavoro inarrestabile, chiusura di fabbriche e aziende e, questo, lo sanno molto bene anche suo cugino John Elkann e Sergio Marchionne che sono sempre al centro dell'attenzione del Paese per la paura, anzi terrore, che decidano di chiudere tutte le aziende Fiat in Italia (compresa Mirafiori), per stabilirsi definitivamente negli Stati Uniti d'America. No, gentile presidente, sappiamo bene che lei conosce bene le problematiche che affliggono la difficile quotidianità del nostro Paese, tuttavia faccia in modo che almeno il calcio e l'amore del popolo juventino non resti dietro le gradinate dello stadio per non potersi pagare il biglietto, accontentandosi magari di "cibarsi" semplicemente delle urla derivanti dall'interno dello Stadium per capire se la Juve ha fatto gol o l'ha subito. Sarebbe come fargli mancare il significato dei loro ideali calcistici. E poi, gentile presidente Andrea, non le pare che mancando la stragrande maggioranza dei suoi tifosi allo stadio, venga a mancare quell'essenziale tifo della quale si nutrono i vari Buffon, Vucinic, Marchisio, Chiellini e tutti coloro i quali indossano la divisa bianconera della Juve?

Salvino Cavallaro    

 

 

 

Salvino Cavallaro