IL PALLONE INTRISO DI VELENI


Il calcio italiano e la sua cultura sbagliata.
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Torino Juventus Stadium, 14/03/2017 -


E’ la commedia di un calcio che parla di odio, risse verbali e di veleni che emergono alla minima occasione. Arbitri, Juventus….. e poi? Niente più! Non riusciamo più a parlare della partita, dei fatti tecnici, delle varie situazioni tattiche e del gusto di un calcio che è fatto anche di emozioni. Il tema è sempre lo stesso: la Juventus che approfitta degli errori degli arbitri a suo favore, ed è per questo che vince. Un argomento antico, monotematico e farraginoso. Chiaro il riferimento al rigore che l’arbitro Massa ha concesso ai bianconeri contro il Milan. L’episodio ha creato furibonde polemiche da parte dei rossoneri. Un penalty dato al 94esimo minuto e 17 secondi, per un tocco con il braccio sinistro in area di rigore da parte di De Sciglio su cross dalla fascia destra di Lichtsteiner. De Sciglio si trovava a circa due metri di distanza da Lichtsteiner, per cui la polemica nasce dal dubbio creato nel tempo e dallo spazio, affinché il rossonero avrebbe potuto spostare il braccio. Ma cosa dice in questi casi il regolamento dell’AIA? Il gesto implica un atto intenzionale di un calciatore che con la mano o il braccio viene a contatto con il pallone. Ma, nel segnalare tale fatto, l’arbitro deve tenere conto di questi fattori: 1) Il movimento della mano verso il pallone e non del pallone verso la mano; 2) La distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato); 3) La posizione della mano non significa necessariamente che ci sia un’infrazione. Poi c’è anche la polemica sul fatto che i quattro minuti di recupero dati dall’arbitro fossero già scaduti. In questo caso non c’è nulla da obiettare in quanto il regolamento prevede il recupero di ulteriori 30 secondi nel caso in cui venga espulso un giocatore (Sousa nel caso specifico). Dunque, almeno in questa occasione l’azione dell’arbitro Massa è stata corretta. Sulla decisione di assegnare il calcio di rigore, invece, ci sono pareri diversi e contrastanti tra loro, anche da parte di autorevoli testate giornalistiche. Mentre la Gazzetta dello Sport sostiene irregolare la decisione dell’arbitro Massa, in quanto la distanza minima era di 187 centimetri tra il rossonero e lo juventino autore del cross e il pallone è andato verso il braccio e non viceversa, il Corriere dello Sport afferma che il rigore è stato giusto assegnarlo in quanto per regolamento l’arbitro ha tutto il diritto di fischiarlo, visto che è stata chiara la dinamica del pallone che va a colpire il braccio di De Sciglio. Insomma, si fomenta una continua polemica di pareri contrastanti che ne determinano un inevitabile odio contro la Juve che, a detta dei non juventini, resta la squadra che ha sempre i maggiori favori e per questo motivo vince sempre. Una banalità che investe i social, un qualunquismo che non ammette la forza di una squadra che, questo è vero, non avrebbe bisogno di nessuno sbaglio arbitrale a suo favore. Ma una cosa è certa, questo stato di cose non fa bene al calcio e all’interesse dei suoi sostenitori. Tutto questo veleno, ne siamo certi, prima o poi si ritorcerà contro a modi boomerang nella forma di autodistruzione di un pallone che è ormai esausto di antipatie aprioristiche e pensieri di parte dettati da un insanabile odio. Tutto questo non è calcio. Ci si ravveda in tempo.

Salvino Cavallaro      



Salvino Cavallaro