FRANK DE BOER È IL NUOVO ALLENATORE DELL’INTER.


L`Inter chiude con Roberto Mancini.
tempo: 58ms
RSS
Milano, 09/08/2016 -


Se si pensa a quella che è stata la storia recente dell’Inter, viene davvero da mettersi le mani in testa per la disperazione di ciò che sta succedendo. La società nerazzurra sembra avere perso il carisma di ciò che significa primeggiare nell’organizzazione e quindi nei risultati. Da molto tempo abbiamo registrato insanabili attriti tra la nuova società Suning e Mancini, vuoi per incompatibilità di vedute, vuoi per il punto cruciale per cui l’allenatore Jesino è stato estromesso dal ruolo di manager che interviene sul mercato. Un po’ come dire: “Occupati di allenare la squadra, che al resto ci pensiamo noi”. Tutto questo non è andato giù a Mancini che ha sempre preteso di avere voce in capitolo per quanto riguarda l’acquisto e la cessione dei giocatori nerazzurri. Così ha rifiutato di firmare un contratto che lo avrebbe visto allenatore (e basta) dell’Inter fino al 2018. In questo modo, alla mezzanotte del 7 Agosto si è firmata la risoluzione consensuale delle parti che si è definita con due milioni di Euro a Mancini, sciogliendo immediatamente qualsiasi rapporto. Adesso la squadra sarà affidata a Frank De Boer, il tecnico olandese tanto voluto da Thohir, pur nella sua funzione di azionista di minoranza. In questa scelta non vediamo grande lungimiranza, soprattutto in relazione al fatto che il nuovo tecnico dell’Inter avrà bisogno di tempo per conoscere il calcio italiano in tutti i suoi aspetti. Meglio sarebbe stata una figura di tecnico italiano di prima fascia, che potesse riprendere in mano il bandolo di una matassa che appare troppo ingarbugliata. Lo abbiamo già detto parecchie volte, a nostro avviso a questa Inter manca una figura di riferimento che conosca bene l’ambiente nerazzurro e che possa dirigere in modo specifico e sapiente, ciò che non sono in grado di fare i nuovi padroni dell’Inter. Bene Ausilio, e poi? Il nulla! C’è disordine e soprattutto anarchia in questa gloriosa società che ha perso la dirigenza impeccabile di un tempo che si chiamava Moratti. Angelo o Massimo che fosse, si trattava di una dirigenza fatta in casa che sapeva di passione nerazzurra. Non vogliamo certamente cadere nella dietrologia che ci condurrebbe, di fatto, nella facile retorica, tuttavia pensiamo che nonostante i problemi economici che affliggono il nostro Paese e i suoi imprenditori di sempre, resta il fatto, che il calcio, almeno a livello dirigenziale, debba essere condotto da figure nostrane. Va bene acquistare i campioni del pallone che arrivano dall’estero, anche se crediamo debbano essere comunque ristretti in un numero inferiore a quello attuale. E va pure bene che i cinesi siano interessati a investire nel nostro calcio, dando continuità e vita alle casse societarie non più floride come una volta. Ma la parte tecnica e organizzativa no, quella dovrebbe essere comunque affidata a chi conosce l’ambiente e la storia della società di appartenenza. Gente che mastichi calcio italico, che non si confonda con i problemi economici e finanziari della società. A ciascuno la propria competenza di settore, senza intrusioni o invadenze, ma con la consapevolezza di avere le credenziali del far bene. Gente giusta al posto giusto. Ben vengano i cinesi a investire nel calcio italiano, ma abbiano la ragionevolezza di volersi affidare a chi il football di casa nostra lo conosce bene. In fondo è anche nel loro interesse che le cose vadano per il verso giusto. Adesso, Frank De Boer si troverà una squadra con un Candreva appena arrivato e con altri giocatori dei quali dovrà capirne le caratteristiche tecniche per abbozzare un assetto tattico che presumibilmente si avvicinerà al credo olandese, e cioè un calcio fatto di marcature a zona e trame di gioco che si sviluppano con la coralità di squadra per le logiche offensive. Vedremo cosa accadrà. Noi siamo molto scettici. Per l’Inter e i suoi sostenitori, ci auguriamo davvero di sbagliare.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro