E VENNE IL GIORNO DI NAPOLI – JUVENTUS


Al San Paolo di Napoli si gioca l`atteso match del Campionato d`Italia.
tempo: 35ms
RSS
Napoli Stadio San Paolo, 01/12/2017 -


E’ la notte di una partita che tutti aspettano fin dall’inizio di campionato. Sotto il cielo del San Paolo a Fuorigrotta (quartiere periferico dell’area occidentale di Napoli) persino il mare di questo primo dicembre 2017 è discreto, quasi voglia non disturbare col suo impeto un evento sportivo di grande importanza. Tra le vie della città napoletana già da tempo ornata di quell’arte antica capace di costruire presepi e personaggi legati non solo all’appuntamento cristiano religioso del Natale, si intravvedono anche i simboli di un calcio partenopeo che si chiama Insigne, Mertens, Hamsik, Callejon, ma anche quel Maurizio Sarri di terra toscana che si è perfettamente inserito nel contesto e nella cultura napoletana. Erano gli anni della scaramanzia per i napoletani, in cui non avendo una squadra ad alto livello tecnico, quando incontrava la Juve spargevano sale, esibivano corni e cornetti, stavano seduti sempre sulla stessa sedia, vestivano gli stessi abiti e mangiavano la stessa pizza “A bella Napuli”. Storie di un’antica cultura scaramantica che oggi sembra attenuata perché Napoli e i napoletani hanno preso coscienza di avere una squadra forte, armoniosa e bella da vedersi per quel calcio di impronta sarriana che mai annoia, mai distoglie per un attimo l’attenzione verso un agonismo che sviluppa sentimenti ed emozioni forti. E anche “l’odio” per il “tradimento” di Gonzalo Higuain sembra essersi attenuato, anche se sul Lungomare Caracciolo ci sono ancora i disegnatori da marciapiede che ricordano il torto subito dall’argentino, per essere passato dalla parte della Vecchia Signora d’Italia. Già, la Juventus di Max Allegri che è arrivata a Napoli per giocare il big match che pur non essendo ancora considerato decisivo per lo scudetto, è sicuramente importantissimo non perderlo. Sì, non perdere, perché la Juventus di questi tempi non sembra essere la squadra che conoscevamo fino all’anno scorso. Gioco che langue, schemi tattici che cambiano continuamente alla ricerca dell’assetto definitivo e qualche nervosismo che affiora all’interno della squadra. In questi giorni a Vinovo  si respirava l’aria di una vigilia importante, una partita che la Juve sa di non poter perdere ma che deve anteporsi con tutta la sua forza a una rivale che l’aspetta con il dente avvelenato, spinta da uno stadio gremito di tifosi fino all’inverosimile. Non ci sarà Mario Mandzukic per un risentimento al polpaccio della gamba sinistra, ma non ci sarà nemmeno Howedes bloccato dal quadricipite della coscia destra, mentre Gonzalo Higuain è stato convocato ugualmente per la trasferta di Napoli, nonostante in settimana si sia sottoposto a un intervento chirurgico alla mano destra. “Napoli è un buon test” dice Max Allegri, “ Una partita dal grande fascino. I nostri avversari sono favoriti per lo scudetto perché sono primi in classifica e noi dobbiamo arrivare a marzo per giocarci tutto con serenità. Dobbiamo avere rispetto per il Napoli, perché lì davanti hanno una grande tecnica, sono piccolini, veloci e hanno caratteristiche diverse dalle nostre”. E dunque sarà il 4-3-2-1 l’assetto tattico prescelto dall’allenatore della Juve, oppure il 3-4-3 con Cuadrado, Dybala e Douglas Costa a far da finto nueve? Chissà! E mentre in alcune parti del mondo sarà già l’alba, non ci resta che aspettare il fischio d’inizio dell’arbitro Orsato di Schio che alle 20,45 di questa sera aprirà il confronto tanto atteso. Vinca il migliore, si dice con estrema ipocrisia sportiva. Ma ciascuno in cuor suo sa che vincere è importante, anche se non ha dimostrato di essere il migliore.

Salvino Cavallaro              

Salvino Cavallaro