LA JUVENTUS E LE STRATEGIE SULL’ALLENATORE


Sarri si, Sarri no. L`attesa è davvero stressante per i sostenitori della Juventus.
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Torino, 11/06/2019 -


A quasi un mese dalla conferenza stampa organizzata dalla Juventus per l’addio a Massimiliano Allegri, ancora oggi non si sa ufficialmente chi sarà il nuovo allenatore dei bianconeri per la stagione 2019’20. Segno evidente di operazioni ingarbugliate e forse anche non propriamente chiare, nonostante lo sbandierare di Fabio Paratici che mette in evidenza la sicurezza dello stato maggiore della Juve, nel sapere perfettamente cosa vuole.  A noi sembra tanto che questa volta la Juventus abbia smarrito tutta la sua proverbiale immagine di società perfetta nella programmazione e sicura nella fase decisionale di ciò che vuole. Ma dov’è finito lo stile Juve, in base al quale soltanto certi personaggi che curano l’immagine e i rapporti con i media possono accedere a fare parte della Vecchia Signora? A noi la scelta di Sarri stona un po’, soprattutto in considerazione dei trascorsi velenosi che l’ex allenatore del Napoli aveva avuto contro la Juve. C’è qualcosa che non quadra in tutto questo attendere, qualcosa che ci dice che questa volta la Juve si è trovata a scegliere il meno peggio, perché non è arrivata a chi veramente voleva: e cioè a Pep Guardiola. Ma se il problema era quello di fare una sorta di rivoluzione copernicana relativa al concetto di gioco e al suo vincere proponendo la cultura propositiva e non più quella della stucchevole attesa, allora Maurizio Sarri ci sta come il cacio sui maccheroni. Tuttavia, resta quella perdita di stile che questo personaggio così fuori da ogni regola di cura e rispetto nei rapporti mediatici, apporterà alla Juventus. E allora non si nasconda il fallimento di non essere arrivata a Guardiola come prima scelta, e soprattutto la società bianconera non abbia timore di mortificare il proprio orgoglio nell’avere incassato un sonoro “NO” da parte dell’attuale allenatore del Manchester City. A dirlo, non c’è nulla di male! Non è mettere a nudo quella fragilità non tanto nascosta, che anche una grande società di calcio qualche volta possa essere rifiutata per chissà quale motivo. E non è neanche scoprire certe strategie aziendali per non favorire gli avversari, semmai certe cose dette chiaramente agevolano il buon rapporto con i propri tifosi. In tutta questa storia il popolo bianconero è radicalmente diviso, tra chi non vede di buon occhio Sarri e chi si lamenta di tutto questo celare ogni cosa. Si, perché un po’ va bene, ma adesso è davvero troppo!

Salvino Cavallaro        

Salvino Cavallaro