L`ESTENUANTE LUNGHEZZA DEL MERCATO CALCIATORI


Il mercato calciatori
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27/08/2013 -

Il mercato calciatori chiuderà i battenti il prossimo 2 settembre alle ore 23. Una campagna acquisti e cessione estenuante, lunghissima e mal organizzata nel suo ordinamento visto che i campionati di calcio di Serie A e B in quella data avranno già consumato la seconda giornata di calendario. Riteniamo che l’attuale sistema allineato dall’Italia agli altri Paesi europei, non possa far altro che creare confusione nel mondo del calcio. Società, procuratori, calciatori, addetti ai lavori e tifosi non ne capiscono più nulla, confusi come sono tra seguire i campionati appena iniziati e le vicende di mercato ancora in corso. Tutto questo senza tenere conto che tra quattro mesi, esattamente il 3 gennaio 2014 e fino al 31 dello stesso mese, risentiremo ancora parlare di trasferimenti di calciatori per la riapertura del mercato, con il conseguente andirivieni di giocatori da una squadra all’altra. Un accavallamento di situazioni che durante lo svolgimento del campionato, non si addice all’attenzione della stragrande maggioranza degli appassionati del pallone che mal digeriscono il trasferimento dei propri beniamini dalla propria squadra a un’altra compagine magari “odiata” da sempre. E’ la legge del mercato moderno, anzi è l’imprescindibilità del dio denaro che non ha tempo né convenienza a soffermarsi dietro filosofie e concetti astratti che nulla hanno a che fare con la concretezza degli iperbolici interessi economici. Tutti sanno che ormai da molto tempo il calcio non è più un gioco, ma un apparente teatro sul cui palcoscenico salgono stabilmente gli interessi privati di sponsor e televisioni che del calcio fanno le loro fortune. E, se in un’Italia stabilizzata ormai da anni in una crisi economica perniciosa che ne identifica una recessione che appare senza freni inibitori, l’azienda calcio pur risentendo solo in parte di questa situazione involutiva, rappresenta pur sempre una delle industrie più fiorenti del sistema mondiale anche grazie all’avvento dei danarosi sceicchi. Ma a tutto c’è un limite. Incominciamo ad esempio a calmierare un mercato diventato eccessivo sotto il profilo della valutazione di calciatori e del relativo esborso economico delle società per il loro acquisto. E, allo stesso tempo, limitiamo la chiusura di calcio mercato soltanto nel periodo estivo, fissando una data che corrisponda esattamente con l’inizio dei campionati di Serie A e B. Ne guadagnerebbero sicuramente le squadre nella loro organizzazione interna e, al contempo, ci sarebbe più ordine nel programmare il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalle società stesse. I tifosi, intanto, riacquisterebbero quell’identità di squadra e di calciatori nei quali vogliono riconoscersi, in una sorta di ritrovamento di valori perduti. Tutto ciò, naturalmente, abolendo anche l’inutile mercato di gennaio che non ha mai apportato efficaci miglioramenti in termini tecnici nell’ambito di ciascuna squadra di calcio, neanche per chi lotta per non retrocedere nella serie inferiore. Questa è statistica, non concetti astratti. Pensiamo dunque, che se si riuscisse a ottenere un simile sistema nell’ambito del calcio mercato d’Europa, ne guadagnerebbe sicuramente il mondo del pallone, chi ne usufruisce e chi lo vive da sempre come grande e insostituibile passione.

Salvino Cavallaro


Salvino Cavallaro