INTERVISTA A GAETANO MONACHELLO, IL VIERI D`UCRAINA


Intervista esclusiva per Ilcalcio24.it a Gaetano Monachello (`94) ex Inter, ora al Metalurg Donetsk
tempo: 46ms
RSS
Donetsk, 23/07/2012 -

Gaetano Monachello, classe 1994 è originario di Agrigento, è un attaccante forte fisicamente e con un ottimo senso del gol. Per vedere però le qualità dell'ex bomber dell'Inter anche in Italia dovremo aspettare ancora un altro po'. Terminato infatti il contratto con l'Inter (seppur avesse giocato da gennaio in prestito al Parma), Monachello decide, nonostante le offerte provenienti da numerosi club, di passare al Metalurg Donetsk, squadra che milita nella prima divisione ucraina e che disputerà l'Europa League, in cui il bomber siciliano potrà trovare spazio in prima squadra, oltre che un buon ingaggio e una buona esperienza in un paese diverso. Un altro talento del calcio italiano costretto ad andare all'estero per potersi mettere in mostra, ma ovviamente c'è da aspettarsi un ritorno dell'ex Parma ed Inter in Italia nel giro di qualche anno, dopo ovviamente l'esperienza appena iniziata con il Metalurg.

Come è stata la tua esperienza all'Inter?
È stata un'esperienza molto positiva, dove ho fatti moltissimi goal e ho fatto parte del gruppo che è stato campione d' Italia nel 2008-2009. Dopo due anni grazie al lavoro svolto nell Inter è arrivata la chiamata dalle nazionale (giovanile si intende) per disputare le qualificazioni all europeo

Quali sono stati i compagni con cui hai legato di più in questi anni?
Il mio gruppo dei '94 è uno dei migliori, ho legato con tutti. Diciamo che ero quello che teneva in piedi lo spogliatoio tenendo l umore in squadra sempre con battute e scherzi. Poi naturalmente ci sono l eccezioni ma ho paura che dimenticherei qualcuno

Poi l'esperienza a Parma e ora la scelta di sperimentare il calcio dell'Europa dell'Est. Perché hai scelto di andare a giocare in Ucraina?
L'esperienza a Parma è stata davvero positivissima, sono maturato tanto perché lì mi sono confrontato con gente che aveva 1-2 anni più di me e questo mi ha aiutato molto. La scelta di andare in Ucraina è stata fatta soprattutto per il fatto che potrò giocare in prima squadra e confrontarmi con gente molto più grande di me, gente che potrebbero essere i miei genitori, quindi cercherò di imparare da loro in modo da poter maturare più in fretta. E comunque qui verrò ripagato bene.

Quali altre richieste ti sono arrivate, soprattutto dall'Italia?
Il Parma mi voleva fortemente per far parte del gruppo della squadra e giocare con la primavera. Però in Italia nessuna società adesso è in condizione di pagare il parametro, dato che il mio si aggira intorno ai 600.000 ¬, quindi non si sarebbero mai messi d accordo con l'Inter mentre la società dove sono approdato (il Metalurg ndr) mi ha voluto fortemente. Ma il mio scopo comunque è quello di tornare nel calcio che conta in Europa nel giro di 2 anni.

Qual'è stato l'aspetto più difficile nel lasciare l'Italia e come ti stai ambientando?
P
ensavo di avere difficoltà nell'ambientarmi, invece mi sto ambientando benissimo soprattutto con un brasiliano e un cipriota (Danilo e Makridis ndr) con i quali adesso condivido la stanza. Sto veramente bene, sono più grandi e mi chiamano «piccolo», però sono soddisfatto. Lasciare il tuo paese è sempre dura però nella vita i miei familiari mi hanno sempre insegnato che bisogna fare sacrifici per arrivare in alto, ed io sono disposto a farli fino a quando ce ne sarà bisogno

Perché un giovane, che è stato anche nel giro della nazionale è costretto ad andare fuori dall'Italia per poter essere integrato in prima squadra? Perché le nostre big non si fidano dei giovani?
Perché in Italia non si fidano dei giovani e questo è sbagliato, dovrebbero dargli più spazio

Qual'è il tuo idolo/modello calcistico e per quale squadra tifavi da bambino/tifi tutt'ora?

Diciamo da bambino tifavo Inter però crescendo e praticando questo sport come lavoro non tifavo più niente mi piaceva vedere le partite e stop. Il mio modello calcistico rimane sempre Ronaldo, il fenomeno, anche se siamo differenti come caratteristiche. I telecronisti mi paragonano invece a Vieri..pero credo di essere più tecnico (ride ndr)

Oltre al calcio, quali sono le tue passioni?
Le mie passioni sono la mia famiglia e la mia ragazza che è di Milano quindi prima o poi dovrò passare da lì. Per il resto non ho altre grandi passioni.

Chiudiamo con: quali sono i sogni e le speranze (calcistiche si intende) di Gaetano Monachello per il futuro?
Il sogno è sempre quello di arrivare il più in alto possibile. Un giorno, anche tardi, spero di tornare in Italia da buon giocatore, spero che, in questo senso, ci sia un futuro roseo per me. Io sono qui e mi impegnerò sempre al massimo. Ringrazio sempre tutta la mia famiglia per tutti i sacrifici che hanno fatto, Papa Biagio, Mamma Paola e i nonni soprattutto

Manda un saluto alla redazione e ai lettori di Ilcalcio24.it
Un saluto a tutti, e ringrazio te Alessio principalmente per questa intervista. Voglio mandare poi un saluto particolare ai miei lettori siciliani, dal momento che io sono siciliano puro sangue e mai potrò dimenticare la mia bellissima terra!







Alessio Nicotra