SÌ, REAL MADRID PIÙ FORTE. MA CHE JUVE PASTICCIONA E DISARMATA!


Brutto arresto di Champions per la Juve di Allegri.
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Torino Allianz Stadium, 04/04/2018 -


“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Chissà cosa avrà pensato il buon Giampiero Boniperti dopo avere assistito alla partita di Champions che vedeva la sua Juventus a confronto con il Real Madrid. Uno 0 - 3 a favore dei madridisti che sa di qualcosa di disarmante e che contrasta completamente il significato emblematico di una Juve che pensa sempre in grande per arrivare a quella vittoria che in fondo è l’unica cosa che conta. Possiamo definirla chiaramente una serataccia, quella dei bianconeri di Champions contro CR7 and company. Che il Real Madrid sia più forte della squadra di Allegri non ci sono dubbi, tuttavia, l’analisi attenta della gara ci ha dato alcuni spunti di riflessione che vanno oltre il banale pensiero di avere incontrato degli extraterrestri. E’ vero, il gap tra le due squadre è apparso notevole soprattutto per la presenza di Cristiano Ronaldo che è assieme a Messi il miglior giocatore al mondo in attività. Detto questo, possiamo affermare con tutta franchezza che lo sbracamento totale e i marchiani errori della Vecchia Signora, hanno reso ancor più forte la squadra di Zinedine Zidane. Troppi errori sono stati commessi dalla squadra di Max Allegri che resta in parte colpevole di avere scelto una retroguardia con esperienza, ma troppo disattenta. In buona sostanza, dopo avere ammirato il bellissimo gol da cineteca di Ronaldo, ci viene il dubbio che anche il rotondo risultato che ha azzittito il pubblico dell’Allianz Stadium il quale è stato poi capace di una sportivissima standing ovation a beneficio di CR7, sia il frutto di confusione difensiva e di imperdonabile leggerezza. Sul primo gol di Ronaldo, infatti, Barzagli ha lasciato troppo spazio all’attaccante, il quale in maniera furbesca ha anticipato tutta la difesa juventina e ha insaccato nei primi minuti della partita. Sul secondo gol, poi, abbiamo ancora negli occhi il marchiano errore difensivo di Chiellini, il quale ha messo in difficoltà Buffon che ci ha messo prima una pezza, e poi nulla ha potuto davanti alla stupenda rovesciata di Ronaldo. Risultato? Abbiamo visto De Sciglio e Barzagli colpevoli di avere guardato il fuoriclasse dei blancos, senza neppure tentare di marcarlo stretto. Poi, sul terzo gol di Marcelo, abbiamo rivisto la confusione da sbracamento difensivo, in cui la Juve dopo essere rimasta in dieci per l’espulsione da doppia ammonizione di Dybala, ha praticamente mollato ogni tentativo di orgoglio pallonaro. Resta dunque troppo banale affermare la schiacciante evidenza della superiorità del Real Madrid al cospetto della Juventus, decantando le oggettive meraviglie tecniche e tattiche della squadra di Zidane. Sembra quasi un rifugio psicologico, un alibi imperdibile che ti mette a posto con la coscienza per avere affrontato una squadra più forte di te, contro la quale nulla è stato possibile. Noi non siamo convinti di questo, perché la Juve non ha saputo combattere e si è inchinata troppo presto alla superiorità dell’avversario. D’altra parte, se hai la presunzione di tentare di misurarti ad alti livelli per vincere una Champions che è diventata ormai una chimera, devi in qualche modo salvare l’immagine di squadra consapevole dei propri mezzi, ma che ha anche carica di amor proprio nel sapere affrontare squadre che ti sono oggettivamente superiori. Ebbene, la Juventus non l’ha fatto; disarmata com’è stata dai suoi stessi errori di squadra incapace di reagire. Non vogliamo parlare dei singoli, anche se abbiamo già espresso il nostro parere sulla difesa. Sì, perché a perdere la faccia è stata tutta la squadra, allenatore compreso. Adesso,chiusa questa pagina infausta della storia della Juventus, c’è la partita di ritorno al Santiago Bernabeu. Saprà la  Vecchia Signora d’Italia salvaguardare la propria dignità davanti al mondo delle stelle del pallone mondiale? E pur nella consapevolezza che per la Juventus la strada della Champions 2018 sia finita malamente all’Allianz Stadium, crediamo che da parte di Higuain e compagni sia doveroso uscire a testa alta dal catino del Santiago Bernabeu.  La Juve non può dimenticare chi è. Inchinarsi arrendevolmente come ha fatto allo Stadium, non le si addice. Anche se l’Europa e la Champions rappresentano per lei un’eterna e amara storia.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro