L’INCREDIBILE ATALANTA SCRIVE LA STORIA DI UN CALCIO DA FAVOLA.


La squadra di Gasperini entra agli ottavi di finale di Champions League
tempo: 24ms
RSS
Kharkiv, 12/12/2019 -


Pensiamo che per la città di Bergamo, i tifosi della Dea e anche per gli abitanti bergamaschi che non sono propriamente inclini al calcio in genere, l’11 dicembre degli anni a venire non sarà di certo una data come un’altra. E, in effetti, il passaggio agli ottavi di finale di Champions della squadra di Gasperini sa tanto di miracolo, anzi di favola da raccontare ai figli o ai nipoti che verranno. Sì, perché il 3 a 0 rifilato fuori casa allo Shakhtar Donetsk ha il sapore di un’impresa che va oltre i limiti, le assenze e i pronostici negativi che dopo le prime tre partite del girone Champions, vedevano l’Atalanta a zero punti. Questo è l’ennesimo traguardo straordinario di un gruppo e un progetto che ormai non smette più di stupire. L’Atalanta è squadra forte di prima fascia e non può essere più considerata una semplice provinciale del calcio nazionale e men che meno del pallone europeo. La squadra di Gasperini è una top club europea, in grado di farsi rispettare per un gioco moderno, spumeggiante e intriso di quella logica innovativa capace di dare uno sviluppo di gioco qualitativo e proficuo sotto l’aspetto dei risultati. Sì, perché questa Atalanta che è frutto dell’opera magistrale del presidente Percassi e di suo figlio, ha capito l’importanza di investire su un gruppo di giocatori che sotto la direzione di un allenatore dalle ampie vedute di calcio moderno come Gasperini, ha dato luogo a risultati progressivamente validi, dando un apporto sostanziale anche dal punto di vista dell’immagine mediatica. E’ un po’ come dire che la Dea di Bergamo si è laureata a pieni voti e adesso non ha più esami da sostenere per essere considerata una realtà calcistica di alto spessore. A Kharkiv l’Atalanta si è presentata in campo priva di Ilicic e Zapata, con Pasalic alle spalle del Papu Gomez e Muriel. Una mossa dettata dalle esigenze, ma che è stata indovinata nel mettere in difficoltà lo Shakhtar di mister Castro che avverte subito la difficoltà di una serata di calcio molto difficile da superare. A un primo tempo in cui si sono evidenziati i tentativi di maggiore finalizzazione da parte degli atalantini, è seguita una ripresa la cui intensità della squadra di Gasperini è stata tale da vivere momenti di alta emozione. Così, prima Castagne al 21°, poi Pasalic al 35° e Gosens al 49°, hanno steso uno Shakhtar Donetsk ancora incredulo per l’inaspettato furore agonistico imposto dalla Dea. Adesso il sogno continua nella consapevolezza che l’Atalanta è entrata a far parte del novero delle sedici squadre più forti d’Europa. Un miracolo calcistico destinato a durare nel tempo, controvertendo certi inguaribili scettici i quali pensano ancora in un’Atalanta che prima o poi tornerà a fare la provinciale. No, questo non accadrà perché la qualità della dirigenza e il suo modo di gestire il calcio con un progetto serio e competente, non potrà fare altro che migliorare nel tempo la sua competitività con le maggiori potenze calcistiche nazionali ed europee. Questa esperienza è il segno tangibile di una maturazione che non si potrà mai confondere con chi vede il calcio in maniera superficiale e pressapochista.

Salvino Cavallaro             

Salvino Cavallaro