AJAX IN CATTEDRA E JUVE A SCUOLA


Nonostante CR7, per la Juventus è un altro anno di fallimento Champions.
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Torino Allianz Stadium, 17/04/2019 -


Che cos’è il calcio? Un gioco di squadra! Il singolo campione può fare la differenza, ma se segna solo lui gli avversari lo prendono come unico riferimento e annullano la fonte del gioco. Ai quarti di Champions ha vinto l’Ajax 2 a 1, ma soprattutto ha perso una Juve senza idee. Questa volta non è difficile individuare il limite tra meriti i dell’Ajax e i demeriti della Juventus, perché tutto è stato chiaro nel corso della gara. I giovani olandesi hanno dato lezione di calcio mettendo in luce il vero significato di uno sport che da sempre si basa sul gioco collettivo, sulla tecnica e sulla creatività, associando grandi idee in una manovra di squadra che prevede sempre tocchi veloci e passaggi con un numero minimo di sbagli rispetto all’avversario. L’Ajax di Ten Hag è un’idea moderna del gioco del calcio, una specie di scuola olandese riveduta e corretta, ma che non si scosta molto da quello che fu il gioco totale di Cruijff e compagni. Giovani calciatori, quelli dell’attuale Ajax, che hanno messo in difficoltà una Juventus che recrimina assenze di rilievo ma che non può nascondere un’evidente inferiorità sul piano del gioco, della forma fisica e delle idee apparse annebbiate come una giornata d’inverno. Oggi siamo tutti d’accordo, l’Ajax ha meritato di andare in semifinale al cospetto di una Juventus dove il solo Cristiano Ronaldo ed Emre Can hanno in qualche modo salvato la faccia in una notte tutta da dimenticare. La squadra di Allegri ha l’attenuante di essere stata assemblata al meglio in tante situazioni recenti di Campionato, che ha messo in evidenza uno stato di fragile salute fisica e muscolare. Causa di una preparazione inadatta? Forse eccessiva nei vari carichi di allenamento? Oggi possiamo fare mille discorsi e porre miriadi congetture sul fallimento Champions della squadra di Max Allegri, ma resta il fatto che “Vincere è l’unica cosa che conta” e questa squadra la Champions non la vince mai per un motivo o per l’altro. E per favore, non ci si rifugi ancora in maniera retorica sul qualunquistico pensiero della narrazione di una Coppa stregata per i colori bianconeri. Il gioco della Juve, nonostante CR7, è ancora oggi inferiore ad alcune potenze calcistiche, nonostante il ranking tra le squadre di calcio europee metta la Juventus al 5° posto. Evidentemente non basta ancora. La Juventus non è da rifondare, deve più semplicemente ammodernare le proprie idee di gioco che devono essenzialmente essere fresche e proiettate a un calcio in cui s’intenda la necessità di squadra che faccia emergere il proprio collettivo. Troppo lenta, macchinosa e con molti passaggi sbagliati, appare la Juve in Europa. Si studi il calcio vero di questo Ajax venuto all’ Allianz Stadium di Torino, ad impartire lezioni di football moderno. Non c’è nulla di male. A volte gli allievi superano anche i maestri. E se questo vuol dire progredire in modo concettuale per essere poi primi in Europa, allora ci si tuffi nel mare dell’umiltà per assorbire gli effetti della migliore espressione del calcio puro. Da sempre la Juve è prima in Italia. In Europa no!

Salvino Cavallaro        

Salvino Cavallaro