BORUSSIA DORTMUND 2 - LA CONFERMA


Ripercorrere nella mente la cavalcata straordinaria del Borussia Dortmund è come guardare il sequel di un film di successo
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Dortmund, 22/04/2012 -

Ripercorrere nella mente la cavalcata straordinaria del Borussia Dortmund è come guardare il sequel di un film di successo. Solitamente attorno a un sequel c'è  una maggior attenzione da parte dei critici, ci si chiede sempre se raggiunga, per qualità e contenuti, il primo capitolo della saga. Nel caso del Borussia non sembrano esserci dubbi, il regista klopp ha creato una pellicola migliore della precedente.

Jurgen Klopp ha dovuto fare a meno di uno dei protagonisti, Nuri Sahin, scritturato da Mourinho per interpretare la parte del comprimario di Xabi Alonso nel Real Madrid in un film che potrebbbe raccogliere a fine anno addirittura i due Oscar più importanti del mondo del calcio, Campionato e Coppa. Lucas Barrios ha deciso, invece, che il suo ultimo movie europeo sarebbe stato quello della stagione precedente. Non è riuscito a tornare ai suoi livelli dopo aver dato il meglio di sè in  Copa America. A questo punto nonostante il successo del 2011  avesse portato fama e la possibilità di scritturare grandi firme, lo staff dei gialloneri di Germania ha puntato su attori emergenti, con l'obiettivo di farli diventare di successo da lì a poco tempo. Ivan Perisic dal Belgio, Bruges per essere precisi, e Gundogan da Norimberga. Due arrivi per sostituire la partenza di Sahin, entrambi new entries di valore. Si dice che un attore alle prime armi, migliori recitando con una star già affermata e sembra proprio ciò che è successo a Robert Lewandoski, che per un anno ha studiato Lucas Barrios e l'anno dopo è riuscito addirittura a superarlo in termini di prestazioni e gol (20).

Un cast giovane, l'età media non supera i 22 anni, con tanta voglia e determinazione. Ripartito sul set della Bundesliga con l'obiettivo di riconquistare l'Oscar della squadra migliore di Germania. La stagione non è iniziata nel modo migliore, tre sconfitte nelle prime 6 partite, ma da dicembre in avanti dalle parti di Dortmund non si è sbagliata neanche una battuta, sono più di venti i risultati utili consecutivi. L'unica nota negativa stagionale è la consapevolezza che, per recitare un ruolo importante nei palcoscenici della Champions League, bisogna lavorare ancora tanto. Una stagione passata a lavorare su se stessi, per migliorarsi, senza prestare troppa attenzione al Bayern Monaco. In Baviera vengono scritturate da sempre grandi Star di successo, ma il punto debole di questo modello è facilmente individuabile: la scarse prestazioni dei campioni possono compromettere l'intera stagione, senza dimenticare che le Star pensano il più delle volte al loro bene che a quello dei colleghi.

Ma torniamo a Dortmund e al suo cast di successo. Un cast variegato ed internazionale. I polacchi sono stati il vero motore della squadra. Il già citato Lewandoski, il terzino Piszczek e Kuba, che non ha fatto rimpiangere Gotze. Il sempre sicuro Widenfeller trai pali e le sue guardie del corpo Subotic e Hummels hanno blindato la difesa. A centrocampo il nuovo arrivato Gundogan e l'ex ultrà Grosskreutz hanno garantito quantità e qualità. Senza dimenticare in ultimo i gol sempre decisivi di Perisic e la straordinaria stagione del giapponese Kagawa che ha raggiunto quota 13 gol.

Insomma, non so con precisione se accada con maggior frequenza nel mondo del cinema o del calcio che un gruppo di lavoro con minori risorse a disposizione sia economiche che tecniche, riesca a realizzare un prodotto migliore  di quello che possa realizzare una ricca casa produttrice cinematografica o una prestigiosa società calcistica, ma una cosa è certa:  in entrambi i casi, così come capita nelle sale dei cinema dopo un grande film,  quello che ci si sente di tributare è un lungo e meritato applauso.

Enrico Codella