UNA BRUTTA ITALIA PERDE CONTRO L’IRLANDA, ADESSO CI ASPETTA LA SPAGNA


L`errore di Conte contro l`Irlanda? Aver sostituito troppi titolari.
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Lille, 23/06/2016 -


Euro 2016. Primo gol subito dall’Italia, prima sconfitta e prima figuraccia. Gli azzurri visti contro l’Irlanda sono stati sconcertanti. E’ vero che aver perso questa partita risulta ininfluente dal punto di vista della qualificazione agli ottavi, già abbondantemente conquistati. Ma questo non può essere considerato un alibi di fronte a una non partita azzurra che ha visto soltanto colpire un palo da Insigne, entrato sul finire della gara. L’Irlanda ha giocato la partita della vita e quindi è stata sorretta da alte motivazioni di vittoria, per potersi qualificare agli ottavi di finale. Gli azzurri hanno invece prodotto un match che ha mostrato tutta la confusione possibile nell’ambito delle idee, che sono apparse offuscate e non sorrette da una buona preparazione fisica e caratteriale. Forza fisica e determinazione che invece hanno messo in campo gli irlandesi, più corpulenti, aggressivi, cattivi in un pressing asfissiante che ha lasciato di stucco l’intera squadra azzurra. E’ vero che la squadra di Conte si è schierata con otto giocatori che in genere non fanno parte dei titolari, ma questo punto non può rappresentare l’unico motivo di defaillance collettiva. Il CT azzurro cerca di anestetizzare la bruttissima prestazione dei suoi ragazzi, dicendo che non può rimproverare nulla e che, nonostante la sconfitta, ha avuto modo di trarre delle ulteriori indicazioni. Sinceramente non capiamo quali possano essere queste indicazioni, tuttavia, parlando ancora della partita contro la Svezia giocata dalla squadra “tipo” di Conte, avevamo palesato alcuni punti di incertezza nonostante la vittoria. A nostro parere, infatti, l’unica partita che gli azzurri hanno giocato bene sotto il profilo della determinazione e delle idee è stata quella contro il Belgio. Una partita che ha visto l’Italia preparata a soffrire contro i più titolati avversari. Ottimo pressing, buon movimento senza palla, gioco sugli esterni, compattezza di squadra nei vari settori del campo e verticalizzazione del gioco, sono stati gli artefici di una vittoria convincente e forse pure inaspettata. Poi c’è stata una flessione di gioco e idee, nonostante l’esigua vittoria contro la pochezza tecnica di una Svezia che, nonostante Ibrahimovic, ritorna a casa senza far parte degli ottavi di finale di questo europeo 2016. Certo, dopo la delusione della partita persa malamente contro l’Irlanda non è il caso di fare drammi, anche in prospettiva della partita che l’Italia dovrà affrontare lunedì 27 Giugno contro la Spagna.

Ecco, quel match dovrà essere giocato con l’approccio giusto, come se fosse la partita della vita. Una sorta di ripetizione dell’incontro con il Belgio, anzi ancor di più. Non scopriamo certamente noi la forza di una Spagna, che si avvale di grandi campioni capaci di sviluppare un gioco che attraverso il centrocampo fa da trait d’union tra difesa e attacco, in un moto perpetuo di interscambi di ruoli. L’Italia, questa Italia azzurra, gli è certamente inferiore sotto il profilo tecnico. Ed è per questo che l’approccio mentale alla gara deve essere preparato da Conte in maniera ancora più ossessiva e maniacale del solito. Gli azzurri dovranno essere preparati a pressare alto e conquistare il possesso palla fin dal fischio d’inizio, altrimenti son dolori. Tenendo conto che l’evanescente Thiago Motta debba essere lasciato fuori, per evidente stato di forma precaria, palesata ormai da troppo tempo, proviamo già a pensare a uno schieramento con un 3-5-2 che prevede Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini, a centrocampo Candreva a destra, poi Parolo, De Rossi, Giaccherini, Florenzi, mentre in attacco inizieranno i soliti Eder e Pellè. Questi sembrano essere gli intendimenti di Antonio Conte, anche se a noi stuzzica molto l’idea di far giocare Insigne al posto di Eder. Ma il CT azzurro si è dichiarato più d’una volta contrario ad inserire il giocatore napoletano nell’assetto tattico del 3-5-2, semmai lo vedrebbe meglio in un ipotetico 4-3-3. Sono tutte idee che trovano il tempo che trovano, perché è proprio il campo a dare le indicazioni tattiche a partita in corso. E’ il calcio in cui non s’inventa nulla, ma che per la sua opinabilità fa spesso discutere di sé. Talora anche con toni accesi, perché ognuno pensa di custodire la chiave per scardinare ogni difesa avversaria. Ma poi chi vince ha sempre ragione. Ed è l’Italia che è chiamata a vincere contro la Spagna di Iniesta, Sergio Ramos, Morata, Fabregas, David Silva e compagni. Una partita secca che significa proseguire il percorso dell’europeo 2016, oppure ritornare a casa infrangendo quel sogno a lungo cullato.

Salvino Cavallaro              

Salvino Cavallaro