SAURO TOMÀ, L’ULTIMO TESTIMONE DEL GRANDE TORINO


L`eterno rimpianto di quella volta che.......
tempo: 41ms
RSS
Torino, 11/04/2018 -


Ha vissuto tutta la sua vita con il rimorso di non esserci stato in quella tragedia di Superga che ha visto perire tutti i suoi compagni di squadra. Storie di un destino inspiegabile, capace di metterti di fronte a mille domande senza risposta. Si è spento a 92 anni Sauro Tomà, il difensore del Grande Torino che vinse due scudetti con gli Invincibili  e non fece parte di quella trasferta di Lisbona a causa di un infortunio. Ricordo che in quei pochi incontri estemporanei, fuggevoli dalla concentrazione di tante persone, Tomà si commuoveva sempre al ricordo dei suoi compagni, piangeva e si asciugava le lacrime, quasi fosse stata una sua colpa non essere stato con loro. Lui che aveva condiviso le gioie degli scudetti e l’armonia dei forti sentimenti di amicizia. Ma adesso che li ha raggiunti potrà stringersi a loro come prima, come quelle volte in cui fiero di loro si è fregiato del glorioso scudetto appuntato sulla maglia granata. Sauro Tomà sarà onorato dalle 10,30 alle 17,00 nella camera ardente che sarà allestita giovedì 12 aprile presso la Sala del Senato di Palazzo Madama, proprio com’è stato per i Caduti di Superga. Un omaggio dovuto all’ultimo rappresentante di un’epopea leggendaria, che tante volte abbiamo letto e raccontato, ma che, come tutte le cose belle, non finiremo mai di ricordare.

Salvino Cavallaro        

Salvino Cavallaro