NAPULE È CORE, EMOZIONE, FANTASIA. ALTRO CHE PIZZA E MANDOLINO!


Magico Napoli di Spalletti, che nella notte del ricordo di Maradona ha sfoderato un calcio fatto di grande fantasia. Annientata la Lazio di Sarri.
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Napoli, 29/11/2021 -

Sarà l'effetto Maradona, sarà che quest'anno il Napoli di Spalletti sfodera un calcio divertente e redditizio, fatto è che allo stadio Armando Maradona e in tutta la città di Napoli si torna a sognare: che cosa? lo scudetto! E ne ha ben donde il popolo napoletano a sognare, ad abbracciarsi, a far riaffiorare lacrime di gioia dopo le tante di dolore versate per la morte di Diego Armando. Già, proprio lui che a un anno dalla sua prematura morte aleggia sulla città di Napoli come fosse un'ombra, come fosse qualcuno sempre in grado di aiutare a superare i momenti peggiori e a vivere con intensità emotiva le gioie più grandi. Proprio come fa il capitano vero di una squadra, un campione che si è compenetrato nell'anima di un popolo che mai e poi mai potrà dimenticarlo. Sì, perchè Maradona è e resterà per sempre «O core e Napule». E non è un caso che ad un anno dalla sua morte, la sua statua primeggia imperante all'entrata di quello che è stato il teatro della sua vita, il senso di una carriera grandissima su quel prato verde che ancora oggi ricorda l'impronta della sua scarpa, del suo sinistro fatato, delle sue giocate magiche, dei suoi gol e tutto ciò che faceva impazzire di gioia Napoli e la sua gente. E ieri sera contro la Lazio ha pure contribuito a far fare quattro gol al suo Napoli che è parso adrenalinico, magico e spettacolare in un gioco del calcio che è spettacolo, fantasia, cuore, emozione, proprio la sintesi di tutto ciò che si trova tra la gente di queste parti, nella loro anima, nel loro modo di intendere la vita con grande senso di ospitalità, la stessa ospitalità e amicizia che Diego Armando trovò fin dal primo giorno in cui approdò in quella che poi sarebbe diventata la città cui ha dato e ricevuto tanto. Tutto quello che poi ha messo nella sua vita privata è storia sua, privata, un qualcosa che ha toccato la sua fragilità, certe debolezze che si sono intersecate tra la purezza di una vita fatta di riflettori, applausi, abbracci, affetti napoletani, che però non sono valsi a sorreggerlo in quella debolezza interiore che ha dato sfogo al peggio interiore che covava nel suo essere umano. Era Diego Armando Maradona. E' Diego Armando Maradona, genio di un calcio che è spettacolo, fantasia, cuore e passione, proprio come la sua Napoli, la sua gente che gli somiglia in tante cose. Forse in tutto.

Salvino Cavallaro