L`IMPRESSIONE È CHE LA JUVE QUEST`ANNO SEGNI IL PASSO


I grossi punti interrogativi della Juventus targata 2021/'22
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Torino, 10/09/2021 -

Troppi punti interrogativi si pongono attorno alla Juventus di Max Allegri, o per meglio dire, alla squadra che l'amico Andrea Agnelli gli ha rifilato. Via Ronaldo (questo secondo noi è il vero nocciolo della questione) la società ha mostrato grandi incertezze dovute alle casse societarie non più floride come una volta, le quali si accompagnano a una dirigenza improvvisata, quasi raffazzonata per dare continuità e risolvere in qualche modo le problematiche economiche che si sono venute a creare durante l'arco degli anni.Ciò che è stato speso per avere CR7, il quale ha percepito un contratto che la Juventus non poteva permettersi (Marotta dixit) è, secondo noi, l'errore più eclatante che una società come la Vecchia Signora d'Italia abbia potuto fare. E' vero che parlare con il senno di poi è semplice, tuttavia, allo stato attuale delle cose di casa Juventus, vengono in mente decisioni che si sono prese con l'enfasi da tifoso più che da responsabili di una società di calcio che da sempre è stata leader in Italia per qualità nell'amministrare e programmare il futuro. Questo, Agnelli, Nedved, Paratici, Cherubini e compagni non l'hanno saputo fare e adesso tutti i nodi stanno venendo al pettine. La sostanza è di una evidente crisi di idee che si accomuna al continuo rinvigorire di denaro nelle casse della Juventus da parte della Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli presieduta dal cugino Elkann, il quale più d'una volta ha rimarcato le difficoltà di coninuare a rimpolpare di denaro fresco una società che ha sbagliato nel lasciarsi prendere dalla frenesia di volere vincere a tutti i costi la Champions League. Un vero stress economico, quello della Juve, incapace di gestire con calma la scalata all'Europa avendo in seno il rigetto di avere vinto nove Scudetti di seguito, Coppe Italia, Supercoppe che davano sì il sapore magico di chi pensa che «Vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta», senza tuttavia assaporare mai quella Coppa che altre potenze europee fanno propria con una certa assiduità. In fondo è la storia della Juventus che in vetrina può esporre Coppe e Scudetti vinti a volontà, ma con poche Coppe dei Campioni acciuffate e mai consolidate negli anni da altre Champions League. Ecco, questo continuare ad inseguire affannosamente un qualcosa di «stregato» ha fatto perdere il lume della ragione di una società che ha commesso tanti errori, non per ultima la scellerata decisione di essere tra gli artefici dell'idea di una Superlega che è andata a cozzare contro la UEFA.senza l'essenza di una effettiva efficacia. Insomma, se la Juventus quest'anno segnerà il passo lasciando largo al nazionale calcio importante di Milano e Roma, lo dovrà a se stessa e agli errori commessi in tanti anni di presidenza Andrea Agnelli. Tifoso sì, ma non un grande dirigente.

Salvino Cavallaro