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04/07/2021 -

Guardando il saluto dei compagni della Nazionale Italiana a Leonardo Spinazzola, il quale ha dovuto lasciare il ritiro di Coverciano dopo avere subito inella partita contro il Belgio la rottura del tendine di achille che lo terrà probabilmente lontano dai campi di gioco forse oltre sei mesi, ho pensato come certi sentimenti di vicinanza e affetto siano presenti anche in un mondo in cui tutti siamo convinti che si viva più all'insegna della materialità legata all'interesse economico, piuttosto che a umanitari pensieri di fratellanza. Ebbene, gli abbracci sinceri e le parole di conforto sussurate nell'orecchio a Spinazzola da parte di tutti i suoi compagni di squadra, sono stati l'emlema di un gruppo che fa dell'unione il segno tangibile di ciò che si sta verificando sul campo da parte degli azzurri ai Campionati Europei. Raggiungere con merito la semifinale (e chissà, incrociando le dita forse anche la tanto sognata finale) ci rende consapevoli che tutto questo sfoderato bel gioco, divertimento, senso d'incoraggiamento verso il compagno che sbaglia un passaggio o un gol, conduca di conseguenza anche a migliorarsi automaticamente nelle intese tecnico - tattiche che non hanno bisogno di tanti stressanti allenamenti per renderli armoniosi e facili da attuare. Sembrerà strano, ma guardate che è così. Il calcio è gioco semplice proprio per questo, giusto perchè mette in atto l'essenza di una unione che fa delle intese e della compattezza di gruppo il segno tangibile che porta alla vittoria. Senza invidie, senza pensieri di premi partita e raggiungimento di maggior arricchimento di denaro che in questo preciso contesto, non diciamo che passi in secondo ordine ma quasi. E tra quelli abbracci di incoraggiamento a Leonardo Spinazzola si è notato quanto davvero sia stato difficile staccarsi da un compagno sfortunato con il quale si sono condivisi momenti forti di sentimenti ed emozioni. Proprio adesso che comincia il bello, proprio ora che ogni successo che verrà sarà dedicata a lui, che tanto ha dato per arrivare fin qui. Possiamo davvero dire che il sentimento che ci lega ancora tanto a questo gioco del calcio che spesso delude per tradimenti di natura mercenaria, è questo ritrovare nel gruppo l'intesa della famiglia del pallone in cui tutti si sentono uniti nella gioia, nelle vittorie, ma anche nelle delusioni di eventuali insuccessi. Bene così Italia di Mancini, tu sei bella anche per quel tuo modo di trasportarci nell'emozione di non fare sentire solo mai nessuno.

Salvino Cavallaro