MARCO SALMERI SETTE ANNI DOPO LA SUA MORTE


Per non dimenticare il giovane campione, il cui destino gli ha reciso bruscamente i sogni coltivati fin da bambino.
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Torino, 29/04/2021 -

Ci sono storie nello sport che si intrecciano alla vita e si identificano nell'unione di una cosa sola. E ci sono personaggi che riescono nel tempo a intensificare da soli il ricordo dopo la loro morte, quasi rappresentassero in piccolo una sorta di «Leggenda» da associare ai grandi campioni dello sport.Ciascuno per ciò che ha fatto, per ciò che ha rappresentato in vita e per ciò che ha lasciato in suo ricordo. Marco Salmeri morto tragicamente in quel maledetto pomeriggio di sette anni fa, quando nell'autostrada Palermo - Messina, nei pressi di Patti, il destino lo travolse in un incidente automobilistico dopo avere disputato la partita con il Due Torri. Per Milazzo, la città che gli ha dato i natali, fu subito lutto generale. Troppo grande il dolore di avere perso un ragazzo di così giovane età che la città marmetina stava accarezzando come campione di belle speranze calcistiche. Era l'orgoglio di un territorio che ancora oggi ricorda Marco con lo stesso affetto, proprio come se dopo sette anni trascorsi dalla sua morte la ferita fosse ancora aperta con la consapevolezza che non rimarginerà mai. E non è stato un caso che l'Amministrazione Comunale di allora decise unanimemente di intitolare il vecchio stadio Grotta Polifemo proprio a lui, a quel Marco Salmeri che ha vestito i colori rossoblu del Milazzo, lasciando traccia di tecnica e umanità in ogni angolo dello spogliatoio come nel prato verde di gioco. E proprio con la maglia del Milazzo, Salmeri ha vissuto le emozioni della fantastica promozione tra i professioniti, raggiunta nel campionato 2009/2010 sotto la Presidenza di Pietro Cannistrà e mister Antonio Venuto che guidò quello storico gruppo capace di disputare al «Partenio» di Avellino una partita memorabile. E fu proprio lì che Marco segnò quel gol della speranza milazzese, una rete che per lui rappresentò il punto più alto di un'esperienza meravigliosa vissuta da protagonista. Fa male parlare al passato di questo ragazzo che si è fatto volere bene da tutti, fa male soprattutto per ciò che avrebbe potuto, e forse dovuto essere e non è stato. Oggi lo piange la famiglia, lo piangono gli amici, i conoscenti e persino i bambini milazzesi di oggi che muovono i primi calci al pallone e conoscono la storia di Marco Salmeri perchè gli è stata raccontata dal loro papà. Marco per quei bimbi è un esempio da seguire, il modo per sognare di arrivare, di diventare un campione attraverso quel pallone che nell'inseguirlo ti dà modo di riconoscere tutto il tuo gratificarti. Passeranno gli anni, ma Marco Salmeri vivrà anche in queste giovani generazioni che lo ricorderà sempre come la piccola favola della città di Milazzo.

Salvino Cavallaro