ABBIAMO VINTO NOI


I rigori premiano la Spagna, ma l`Italia di Fortaleza è quella dei sogni. Forza, velocità e tattica fanno paura persino ai campioni del mondo.
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Fortaleza, 28/06/2013 -

Abbiamo vinto noi. Non è una forma patologica di campanilismo, nè la caratteristica cocciutaggine del giocatore d'azzardo che dopo aver passato la notte ai tavoli, viene cacciato a forza dal casinò quando si ritrova ormai a mani vuote. E' solo che abbiamo il diritto di gonfiare il petto all'indomani della Battaglia di Fortaleza. Anche noi ci siamo seduti al tavolo della roulette. Abbiamo rischiato tanto e ci siamo divertiti, poi siamo stati costretti a passare alla versione russa del gioco, dove l'unica regola è non premere il grilletto al momento sbagliato. A sparare il colpo fatale è stato Bonucci, ma non possiamo certo processarlo davanti alla Corte Suprema dei Diritti Pallonari per questo. Accontentiamoci di aver disputato la partita migliore dell'anno e togliamoci il cappello di fronte ad una nazionale mai così motivata e pericolosa.

Abbiamo vinto noi perché quella dipinta sul volto di Del Bosque era la paura di perdere tutto, per di più contro la stessa compagine che un anno fa veniva surclassata a Kiev. Abbiamo vinto noi perché ieri sera ci siamo comportati come una vera squadra, sfruttando ogni metro di campo nel miglior modo possibile. E pazienza se davanti c'era un Gilardino spompato, Marchisio e Giaccherini non ci hanno fatto piangere per l'assenza di Balotelli. Abbiamo vinto noi perché non abbiamo permesso quasi mai agli spagnoli di avvicinarsi alla porta nei primi novanta minuti, e quando nella mezz'ora dei tempi supplementari le gambe erano stanche e la gola invocava acqua, abbiamo saputo stringere i denti ed incassare. "Nella vita non importa come colpisci, ma come sai resistere ai colpi. E se vai al tappeto hai il coraggio di rialzarti" dice Rocky Balboa, uno che di botte pesanti ne sa qualcosa. Dopo quei lunghissimi centoventi minuti anche noi possiamo dire di aver messo in seria difficoltà i campioni del mondo, che dovunque vadano fanno tremare le ginocchia ai tifosi avversari. Anche per questo possiamo dire di aver vinto. E anche perché Stefano Borgonovo, che ha lottato come un leone fino al fischio finale, sarebbe stato orgoglioso di questi ragazzi. Infine abbiamo vinto perché se le Furie Rosse hanno il cervello nei piedi, nei nostri c'è il cuore con le sue ragioni, "che la ragione non comprende" diceva Pascal. La Spagna sarà anche in finale, ma la partita l'abbiamo vinta noi.

Samuel Boscarello