TORINO RESPIRA LA LETTERATURA DI PIRANDELLO, GRAZIE A LINGUADOC COMMUNICATION.


Calcio e letteratura, un binomio interessante.
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Torino, 01/07/2016 -


“Il fu Mattia Pascal” – “Uno, nessuno e centomila” – “Così è (se vi pare)”. Non sono solo reminiscenze scolastiche di una letteratura pirandelliana senza tempo, ma è il carezzevole – romantico piacere di abbandonarsi alle filosofie letterarie di uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano, insignito del Premio Nobel e di tante altre meritatissime benemerenze. Luigi Pirandello vive ancora oggi in noi attraverso i suoi testi, nonostante il mondo sia cambiato nell’interpretazione ma non nel suo significato più profondo che resta pur sempre legato alla genesi dell’uomo, con le sue negatività ma anche con la sua naturale positività. A Torino, grazie a Linguadoc Communication, al regista Giulio Graglia e a Sabrina Gonzatto – figura di spicco per le relazioni, l’intrattenimento e le idee messe in atto, prosegue il 10° Festival Nazionale Luigi Pirandello. Un successo di pubblico che dopo dieci anni dalla sua prima programmazione, non ci stupisce più per la cura, la lunga preparazione e l’attenzione, che un evento culturale di così grande importanza richiede nei mini particolari. D’altra parte, per il regista televisivo e teatrale Giulio Graglia nulla è lasciato al caso, all’improvvisazione. Da sempre legato a Pirandello, non solo per le sue reminiscenze scolastiche ma anche per i suoi legami di vacanza estiva con Coazze, un paesino che si pone sulle alture della Val Sangone Piemontese, dove Luigi Pirandello trascorse con la famiglia un intenso periodo di vacanza nell’estate del 1901, su invito della sorella Lina e del cognato Calogero De Castro che vivevano a Torino. Da Girgenti a Coazze attraversando tutta l’Italia, ma senza perdere mai il “vizietto” di scrivere, di annotare sensazioni, emozioni, momenti che parlano della gente di quel paesino della Val Sangone.  Per questo creò il “Taccuino di Coazze”, che resterà indelebile nel tempo per racchiudere alcune novelle nel romanzo “Suo marito”, “ nella poesia “Cargiore”, e nel titolo dell’opera teatrale “Ciascuno a suo modo”. Ma nella interessante programmazione del Festival Pirandello c’è stato anche lo spazio per un dibattito sul rapporto tra sport e letteratura, quando al Circolo della Stampa di Torino è stato presentato “Pirandello VS Soriano” che ha visto i giornalisti Luciano Borghesan e Darwin Pastorin impegnati in un testa a testa, con Sabrina Gonzatto a far da arbitro. Poi, tutti in campo a giocare una partita tra Pirandelliani e Toro Team Club. E ancora gli appuntamenti nella splendida location del Circolo dei Lettori. Pomeriggi culturali che si sono incrociati tra dibattiti medico – scientifici ed etici, e appuntamenti in cui si è parlato di enogastronomia della cultura piemontese e internazionale. In fine il teatro in tutto il suo splendore. Al Gobetti, due spettacoli teatrali  che hanno avuto un grande seguito di pubblico: “Il Fu Mattia Pascal”, un classico di Pirandello recitato in un monologo dall’attore Giovanni Mongiano e poi “Cecè La Morsa” a cura dell’Accademia dei Folli. Poi ancora “Sporting”, con la partecipazione di Mauro Berruto, l’allenatore di pallavolo che è stato ospite fisso della Domenica Sportiva, ed è grande tifoso del Torino. Adesso, con l’inizio del mese di Luglio e la sfrenata voglia di stare all’aperto sotto un cielo di stelle, tutti a Coazze per assistere a “Il ritorno del Premio Nobel a Coazze” in programma giorno 7. Poi, il 14 Luglio ancora la ripetizione de “Il Fu Mattia Pascal”, in quella Val Sangone in cui, proprio a Coazze, si erge il campanile della chiesa su cui è scritto “Ognuno a suo modo”. Emblematica testimonianza Pirandelliana.

Salvino Cavallaro             

Salvino Cavallaro