POLVERE DI STELLE......A TORINO


Juve e Toro, due squadre con due storie diverse, due tifoserie separate ma con un destino in comune
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Torino, 23/05/2012 -


Per chi viene dal profondo sud, Torino non è un salto nel buio, una città sconosciuta che mette paura come altre città del nord. La storia di Torino è legata indissolubilmente alla Fiat, all`industria dell`auto e quindi anche a noi siciliani che, già nel primo dopo guerra, lasciammo le nostre case, le nostre terre, i nostri affetti, per trovare fortuna e per fare la fortuna di questa città. E così è stato. Certo, i primi tempi furono difficili; non ci capivano e non li capivamo. Le resistenze dei torinesi all`invasione dei meridionali rallentarono il processo d`integrazione e lasciarono ferite profonde nell`animo dei padri ma, soprattutto, dei figli di quei siciliani che per la loro giovane età percepirono più dei loro genitori il clima di ostilità che si era creato nei loro confronti. Alla fine però, prevalse il buon senso e i torinesi cominciarono ad apprezzare le doti umane e il valore aggiunto che i siciliani avrebbero potuto dare alla loro città. Torino divenne così un po` anche nostra e il calcio servì anche ad unire e a rinsaldare i rapporti fra la gente del posto e i siciliani. Juve e Toro, due squadre con due storie diverse, due tifoserie separate ma con un destino in comune che li lega: vincere è l`unico verbo che riescono a declinare. Una ci riesce spesso, a dire il vero, per la forza economica di una famiglia, gli Agnelli che da sempre la monopolizza; l`altra, invece, è costretta spesso ad inseguire la vittoria, anche perché da lassù, dalla collina maledetta di Superga, sono in molti ad osservarla e a scuoterla dal torpore, se occorre; ma quando arriva la vittoria è una festa infinita, immensa, perché l`attesa l`ha resa ancora più grande di quella che prova la sua dirimpettaia in bianconero. No, non temete miei cari amici, non sono diventato granata, resto bianconero ma oggi si fa eccezione: Torino è tutta in granata, Torino è in Serie A! è la vittoria del calcio romantico, uno struggente omaggio alle vedove e ai figli di Superga; ma anche, perché no, un buco nello stomaco per i cugini bianconeri nella serata più amara dopo un anno di vittorie per la perdita della Coppa Italia. Popolo granata, la serie A è la a portata di mano, adesso puoi afferrarla senza paura che ti possa sfuggire di mano. Tienila stretta al cuore, proteggila, difendila. Piove per bagnare una vittoria. Ma è la pioggia di una primavera strana, romantica, dolce, come le curve liberty dei balconi ornati a festa con le bandiere granata e bianconere. Incontro per caso la vedova di Virgilio Maroso, uno degli eroi di Superga, la abbraccio; ha il viso solcato dalle lacrime, tento di asciugargliele, mi fa cenno di no. Forse non sono lacrime, ma è polvere di stelle cadute da quella collina che da lassù continua a guardarci, dove la storia di questa squadra parve arrestarsi una sera di tanti anni fa, ma che da oggi ricomincia.

Attilio Andriolo

 

 

 


 

IlCalcio24 Redazione