IL CALCIO COME METAFORA DELLA VITA


La magia di un pallone
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Torino, 03/07/2012 -

Dopo avere scritto in lungo e in largo su vicende tecniche e tattiche riguardanti i campionati europei di calcio da poco conclusi, desideriamo soffermarci in una doverosa riflessione che ha toccato il profondo dell`anima di ognuno di noi. Alla fine della partita di finale Spagna Italia, finita come tutti sappiamo con un inglorioso e umiliante punteggio a nostro sfavore, abbiamo visto i giocatori della nostra nazionale piangere. Balotelli, Montolivo, Bonucci, Pirlo, Balzaretti, affranti dal dispiacere di non aver raggiunto quel sogno tanto sperato. In contemporanea e del tutto legittimamente, i giocatori della Spagna si abbracciavano e gioivano nel tripudio generale per avere conquistato quel triplete cui tanto ambivano. Gli spagnoli, infatti, hanno conquistato di seguito due coppe europee e una coppa del mondo, impresa storicamente unica per squadre nazionali. Ma la riflessione che subito ha colpito la nostra sensibilità non è stata l`avere perso una partita cui tenevamo in particolar modo, quanto la contemporaneità di sentimenti diametralmente opposti; da una parte la gioia sfrenata per la vittoria acquisita e, dall`altra, scene di disperazione e pianto per la delusione cocente dovuta allo svanire di un sogno infranto. Com`è strano questo mondo del calcio che ci fa soffrire e gioire allo stesso tempo. La magia di un pallone che entra dentro la porta può incrementare la propria autostima, mentre se lo stesso pallone esce fuori di poco diventa attanagliante la delusione di non avere fatto gol. Il pallone è come la vita, capace di farti gioire e allo stesso tempo farti soffrire. Ma la cosa che fa più male è la contemporaneità di sentimenti che s`intrecciano tra loro in maniera spietata, senza respiro. Vedere piangere in ginocchio una persona ed avere davanti chi si abbraccia allegramente attraverso la gioia è un fatto davvero crudele. Ma questa non è la vita? Senza volere scomodare i grandi testi filosofici, possiamo paragonare i sentimenti prodotti dal pallone a momenti di vita in cui la gioia per la nascita di un bimbo si contrappone in maniera spietata alla morte di una persona cara. Questa volta è toccato a noi italiani soffrire e stringerci attraverso la delusione della mancata realizzazione di un sogno svanito nel nulla. Ma non importa, ci sarà tempo per recuperare quella gioia azzurra che non sembra essere morta ma più semplicemente sopita e in fase latente.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro