COMPIERE 50 ANNI E FESTEGGIARLI CON CHI SOFFRE.


Un grande messaggio di solidarietà da parte di Roberto Baggio.
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Amatrice, 22/02/2017 -


Non è da tutti dedicare il giorno del proprio compleanno alle persone che soffrono. E non è neanche usuale per un campione di calcio, pensare di festeggiare mezzo secolo di vita stando vicino a chi non ha neppure un centesimo di quello che hai guadagnato tu in carriera. Roberto Baggio, il Divin Codino campione di calcio del Vicenza, della Fiorentina, della  Juventus, del Milan, del Bologna, dell’Inter, del Brescia  e della Nazionale Italiana, ha dato dimostrazione di grande sensibilità. Soltanto pochi giorni fa, infatti, –il 18-02-2017- Baggio ha compiuto 50 anni e si è recato con la sua famiglia tra Amatrice e Norcia, ovvero i luoghi che sono stati colpiti dal terremoto e che ancora oggi sono lontani da quella ripresa che significa normalità di vita e recupero di una casa che non hanno più. In questa visita di Baggio traspare chiaramente lo sforzo di un personaggio importante che ha voluto portare con la sua presenza un segnale di vicinanza, di conforto nel luogo del dolore e della disperazione. Un pomeriggio dedicato ai giovani, ma anche ai vecchi, ai bambini e a coloro i quali attraverso i loro sguardi sfiduciati, esprimono tutto il loro scoraggiamento verso il presente e il futuro della loro terra. E’ quel sentirsi soli e abbandonati che conquista anche l’animo meno sensibile a sentirsi in dovere di fare qualcosa. Una pacca sulle spalle, un abbraccio, una stretta di mano, una buona parola che possa aiutare a capire di sentirsi uniti e mai soli. A volte basta poco per portare un rinnovato entusiasmo, nel credere ancora nella ripresa di una vita che vuol dire stare insieme nel momento del bisogno. E quando questo messaggio viene portato da un personaggio importante come Roberto Baggio, ecco che l’azione benefica assume i connotati di terapia di vita.  Così dice Roberto Baggio: “ Per capire cosa è successo bisogna vederlo. Le immagini della televisione non rendono ciò che stanno vedendo i miei occhi.” Poi si rivolge ai giovani: “ A tutti i giovani, e tra questi ci sono pure i miei tre figli, dico che per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo non mi rende certamente un maestro di vita, ma ora mi piace occuparmi di voi che siete così preziosi e insostituibili. So che non amate i consigli, anch’io quando ero giovane non li amavo, tuttavia, senza alcuna presunzione quest’oggi vorrei darvene qualcuno.” Sono momenti di particolare intensità emotiva, capace di scavare dentro e infiltrarsi tra le pieghe dell’anima. E allora ti chiedi dov’è finito il campione di calcio che abbiamo ammirato tutti, che ha vinto il Pallone d’oro, il Fifa World Player e il Golden Foot. Dove sono i suoi dribbling, gli assist e i gol che hanno fatto impazzire i suoi tanti tifosi, che hanno fatto gioire l’Italia pallonara azzurra, ma anche soffrire e piangere dopo quel maledetto rigore sbagliato a Pasadena in quella finale del ’94? Dov’è? Lui è qui, ad Amatrice, a Norcia, in queste terre martoriate di Abruzzo e Umbria a offrire i suoi 50 anni di vita, con la sua storia di campione e di uomo. Sì, in questo luogo del dolore che ha bisogno di entusiasmo per vedere il futuro con occhi diversi, c’è proprio bisogno di umanità, di calore, di infinite attenzioni che toccano le corde del cuore. E Roberto Baggio, che ha ancora negli occhi le luci della ribalta dei suoi tanti successi ottenuti, l’ha fatto proprio nel giorno del suo compleanno più importante, quei 50 anni di vita che di solito si festeggiano con le persone care. E qui, in questo luogo immerso dalle macerie, dove tutto appare surreale, di persone care ne ha trovate proprio tante. Un bel messaggio il suo, che ci fa anche riflettere su come nella vita ti trovi a fare qualcosa per gli altri, mentre inaspettatamente ricevi molto di più.

Salvino Cavallaro        

Salvino Cavallaro