MA CHE SARÀ MAI QUESTO CALCIO


Calcio
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13/07/2012 -

In tanti anni di giornalismo sportivo al seguito di grandi eventi calcistici, raramente siamo riusciti a significare che cos`è che ci attrae così tanto per gioire e soffrire dietro un pallone che rotola in mezzo al campo. Sappiamo che, detto così, appare riduttivo e minimalista il pensiero filosofico su uno sport che da sempre è emblema di aggregazione sociale senza eguali. Tuttavia, nel corso del nostro percorso giornalistico sportivo, più volte abbiamo avuto attimi di riflessione dovuti al fenomeno palloneche talora ci ha fatto dubitare sulla sua veridicità (vedi scandalo del calcio scommesse), ci ha fatto gioire per la/le vittorie della nostra squadra del cuore, ma che ci ha fatto anche soffrire attraverso la delusione di una o più sconfitte. Ma questo pallone è la metafora della vita; lo abbiamo sostenuto più volte e lo ripetiamo in qualsiasi circostanza proprio perché ne siamo fermamente convinti, anche attraverso dati alla mano. Ma ci sono altri aspetti del calcio che, anno dopo anno, ci sbalordiscono per la loro incongruenza, per la loro abissale lontananza con la realtà della vita di tutti i giorni. Un pallone che è troppo distante dall`uomo comune, dalle sue difficoltà di vivere un quotidiano fatto sempre più di piccole cose che si arrabatta e si arrovella nel tentativo di trovare un lavoro: un sogno che dovrebbe essere un diritto. E così di questi tempi d`insopportabile calura estiva che spesso ci rende insofferenti più del dovuto, siamo tormentati dalle dichiarazioni del nostro Primo Ministro Monti che dice a chiari lettere che le concertazioni del passato da parte del governo con i sindacati, hanno rappresentato il male per l`Italia. E, dall`altra, seguiamo con interesse (ma anche con rabbia) le vicende legate al quasi certo passaggio di Ibrahimovic e Thiago Silva al PSG dei famigerati sceicchi che, senza battere ciglio, offrono 65.000.000 di Euro cash a titolo definitivo. Si signori, avete capito bene, si tratta di 65.000.000 di Euro in contanti senza se e senza ma: prendere o lasciare. In altra sede avevamo messo in guardia la pericolosità dell`avvento degli sceicchi nel mondo del calcio che, se da un lato apportano ricchezza senza limite, dall`altra destabilizzano un mercato che è e sarà sempre più alla loro mercé. Non deve sembrare retorica il nostro pensiero fatto di rimpianti di un gioco che purtroppo non è più tale ma, allo stesso tempo è importante sapere che tutto questo esorbitante dislivello tra la vita reale e il mondo del pallone, offende l`etica delle persone che pur innamorati di questo giocone incrementano ancor di più la sua ricchezza. Sembra quasi un gioco perverso in cui ognuno di noi, pur detestando un sistema che offende, ci fa avvicinare sempre di più. E così la nostra ricerca all`abbonamento allo stadio, alle varie carte sempre più costose che ci vengono offerte da Mediaset o Sky, emittenti televisive nazionali capaci di essere sempre alle prese con la guerradegli ascolti. Ma che cos`è mai che ci fa perdere così la testa, cos`è che ci attrae così irreparabilmente da farci superare anche la logica di questo calcio che razionale non è?

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro