IL PRESIDENTE CIRIO RICEVE I RAPPRESENTANTI DELLO SPORT PIEMONTESE.


Quando farsi sentire, serve a sollevare la soluzione del problema....
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Torino, 10/07/2020 -


Dopo il flash mob organizzato dal mondo dello sport piemontese, concentratosi davanti alla Regione Piemonte per sollecitare la ripresa delle attività dopo il lockdown, l’assessore regionale Ricca aveva assicurato tutti i rappresentanti sportivi della città di Torino, che giovedì 9 luglio alle ore 17,30 sarebbero stati ricevuti dal Presidente Cirio per chiarimenti circa questo tema che ormai da troppo tempo si è perso nei meandri del “Chi si assume la responsabilità?” da parte delle Istituzioni.  Una situazione assurda che lascia trasparire un’indecisione immotivata da parte della Regione Piemonte che si rivela indecisa e immobilista, circa una riapertura che è già stata effettuata da sei Regioni d’Italia (tra cui la Lombardia che riapre il 10 luglio) mentre mercoledì 15 luglio decade il famoso Decreto Ministeriale che prevedeva la chiusura totale degli impianti causa Covid 19. Così, come promesso dall’Assessore Ricca, i vari rappresentanti sportivi piemontesi sono stati ricevuti dal Governatore Cirio il quale, nel corso dell’incontro, ha esibito la lettera che ha inviato al Ministro della Sanità Speranza, in cui si richiedeva esplicitamente l’autorizzazione della riapertura degli impianti sportivi e di trasmettere le linee guida da seguire. Ma fino ad oggi pare che tutto ciò sia stata considerata lettera morta, perché il Ministero della Sanità con questo silenzio manifestato anche in virtù del fatto che il decadere del Decreto Ministeriale dia la possibilità di riaprire, non dà alcuna risposta. Ma il Presidente Cirio vuole tutelarsi, e senza una delibera del Ministero della Salute in cui si certifichino anche le linee guida da seguire, sembrerebbe contrario a firmare qualsiasi documento riguardante questo tema, se non è confermata l’autorizzazione attraverso la firma del Ministro della Salute. Insomma, il solito pasticcio all’italiana che evidenzia una bagarre politica fra diversi colori, i quali, con questo intendere, non tutelano certamente gli interessi del mondo dello sport piemontese che si è coalizzato nel difendere ragazzi e famiglie che attendono con ansia il ricominciare della vita sportiva. Tra i tanti rappresentanti ricevuti in Regione Piemonte dal Governatore Cirio, (tra cui il presidente dello CSEN, la UISP e i presidenti delle dilettanti società di calcio - Barracuda e Kl di Torino), c’è stato il Presidente del Cit Turin Angelo Frau, che ha così dichiarato: “Questo incontro è stato carico di speranza nella volontà di pianificare la ripartenza dei ragazzi della Città di Torino e della Regione Piemonte, i quali hanno tanta voglia di fare sport. Non solo calcio, ma anche tutte le altre attività sportive che hanno bisogno urgentemente della riapertura delle strutture. La situazione, purtroppo, si è protratta fino all’eccesso per un principio politico in cui il Ministro della Salute dà facoltà al Presidente di Regione di decidere, mentre il Governatore del Piemonte non intende assumere responsabilità che (secondo Cirio) devono essere prese dal Ministero con la chiarezza delle linee guida da seguire. Oggi ho telefonato alla segreteria del Ministero della Salute, perché mi è stato suggerito di scrivere una lettera in cui si faccia riferimento al flash mob organizzato per manifestare tutta la frustrazione globale del mondo dello sport piemontese, il quale si vede privato di una libertà che, visto anche l’andamento attuale dell’abbassamento delle insidie di contagio da Covid 19, debba considerarsi urgente e non più rimandabile.” Dunque, se il flash mob è servito a destare le istituzioni per sollecitare la riapertura delle strutture sportive piemontesi, è altresì vero che ha messo in evidenza diatribe politiche che non aiutano certamente a migliorare la situazione. Vedremo comunque come si evolverà la situazione nella prossima settimana di luglio. Adesso la speranza deve essere sostituita dalla certezza! Per i ragazzi e per le loro famiglie.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro