ATALANTA, LA DEA E L`ENNESIMO MIRACOLO


Nonostante l`attenzione di tutti gli spettatori sia giustamente rivolta
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26/04/2012 -

Nonostante l'attenzione di tutti gli spettatori sia giustamente rivolta alla lotta per il titolo fra
Juventus e Milan, su chi riuscirà ad aggiudicarsi il terzo posto, e quindi l'accesso ai preliminari di  Champions League, alla battaglia per non retrocedere, merita di essere menzionato e analizzato il  cammino di una squadra in particolare: l'Atalanta. Arrivata quest'anno dalla serie cadetta, partita  dopo partita, si sta guadagnando sul campo la permanenza in Serie A. La Dea, così come viene chiamata dai suoi tifosi, ha compiuto una vera e propria impresa. Dopo lo scandalo estivo del calcioscommesse scoppiato nel 2011, tutti davano la squadra bergamasca come spacciata, poiché la sanzione di 6 punti di penalizzazione da scontare nel nuovo campionato e la squalifica dai campi da gioco del suo storico capitano, Cristiano Doni, per tre anni e mezzo, non rappresentavano affatto le migliori premesse per la stagione del ritorno nella massima serie. Ma a dispetto delle aspettative, l'Atalanta ha stupito tutti. Timoniere di questa squadra, mister Colantuono, alla sua seconda esperienza su questa panchina, dopo aver trionfato in Serie B l'anno precedente, ha
saputo compattare ancor di più il gruppo regalandogli quel gioco fatto di ripartenze veloci ed
efficaci nel suo 4-4-1-1, tale da raccogliere ben 26 punti nel girone d'andata. La base di ogni
squadra nel campionato italiano è per tradizione la difesa. Con i suoi 36 gol subiti la squadra nerazzurra è la quarta miglior difesa in coabitazione con il Siena, dopo Juventus, Milan e Udinese; ciò dimostra come Andrea Consigli e l'intero pacchetto arretrato, in cui spicca per costanza di rendimento, il laterale Federico Peluso, reduce quest'anno da un'ottima stagione, condita da 29 presenze, due assist e un gol, tanto da meritarsi l'attenzione dei grandi club, sia ottimamente coordinata nei movimenti e compatta. In cabina di regia troviamo il professore(così come lo chiamava ai tempi del Parma il ct Prandelli,), Luca Cigarini, che dopo l'esperienza fatta più di ombre che luci sotto il Vesuvio, si è rimesso in gioco con una neopromossa, riuscendo perfettamente nell'intento di dettare ritmi e tempi di gioco della squadra, disegnando verticalizzazioni geometriche per le due frecce atalantine, Ezequiel Schelotto e Giacomo Bonaventura. Entrambi dotati di un'ottima corsa, mixata a una buona tecnica individuale, rappresentano l'incarnazione della fascia classica in un centrocampo a 4. Due reti per il primo, che dopo l'esplosione nel Cesena di Ficcadenti, e la brutta parentesi in terra etnea con il Catania, quest'anno, specialmente nel girone d'andata, ha dimostrato tutto il suo potenziale (classe 1989); dal secondo, dopo i dieci centri dell'anno precedente in Serie B, ci si aspettava qualcosa di più, ma anche per questo ventiduenne il futuro è tutto dalla sua parte. Vera sorpresa di questa compagine è stata la scommessa vincente Maxi Moralez, prelevato quest'estate dal Velez Sarsfield, si è dimostrato subito all'altezza, nonostante i suoi 159 cm, della massima categoria. El Frasquito (bottiglietta), così soprannominato per i suoi dribbling ubriacanti, ha realizzato ben sei gol quest'anno contribuendo in maniera decisiva alla causa bergamasca. Nel 4-4-1-1 ha svolto sia il
ruolo di trequartista-seconda punta alle spalle della prima punta, sia l'esterno alto di centrocampo, con diritto di accentrarsi, quando gli attaccanti in campo erano due. Non si può ovviamente non menzionare in merito di reti e di fase offensiva, colui che con 15 centri è la bocca di fuoco della squadra: German Gustavo Denis. Anch'egli, come Cigarini, dopo l'esperienza negativa nel Napoli, e la parentesi di Udine, ha voluto rimettersi in gioco, e non poteva farlo in modo migliore. Ogni azione offensiva trovava in lui il giusto terminale. Dopo questa stagione possiamo affermare che El Tanque si sia rilanciato alla grande.
Ma il vero artefice di questo miracolo è senza ombra di dubbio il direttore tecnico Pierpaolo Marino, che messo da parte da De Laurentiis nel settembre 2009, dopo 5 anni a suon di vittorie e promozioni con il Napoli, ha deciso nel 2011 di intraprendere una nuova avventura con l'Atalanta. Tre colpi su tutti hanno dimostrato, come se ancora ce ne fosse stato bisogno, la sua bravura: i prestiti di Cigarini e Denis, suoi fedelissimi fin dai tempi partenopei, e la scoperta di Maxi Moralez. Ora, a quattro giornate dalla fine del campionato, l'Atalanta si trova a quota 43 punti, più otto dalla terzultima posizione. Senza i meno sei di penalizzazione sarebbe un punto sotto la Roma a lottare  per un posto in Europa League. E pensare che era una squadra data per spacciata. La Dea ha compiuto l'ennesimo miracolo.