LA SPAGNA È DI NUOVO CAMPIONE


La Spagna è di nuovo Campione d`Europa
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Estonia, 16/07/2012 -

 

È di nuovo Spagna. È la conferma della bontà di un progetto calcistico già in moto da diversi anni che sta facendo dominare gli iberici nel calcio mondiale a tutti i livelli.

È Campione d'Europa esattamente come due settimane fa, ma questa volta è l'under-19 a far parlare di sè.

È il sesto europeo vinto su 11 edizioni. La Spagna ha uno stile di gioco che ha già scritto la storia moderna e che, sembra, continuerà a scrivere.

I piccoli imitano i grandi e il risultato è lo stesso. Anche un torneo minorecome questo dimostra ampiamente che chi gioca meglio alla fine vince.

In nessun momento della finale disputata contro i pari età greci la vittoria spagnola, seppur di misura, è sembrata in dubbio.

Si sa, una finale si può anche perdere per un, apparentemente, futile dettaglio, ma gli uomini guidati da Lopetegui hanno dimostrato fin dal primo minuto una fiducia ed una autorità degna dei vari Iniesta e Xavi.

Questa nazionalinaè oro puro.

L'incontro in sè è stato un assedio per 90 minuti e non è stato facile scardinare la difesa ellenica. La rojitaci ha provato in tutti i modi, da vicino e da lontano, dalle fasce e dal centro. Solo la splendida prestazione del portiere greco, in stato di grazia, ha impedito che il passivo fosse più rotondo.

Gli spagnoli hanno il futuro del tiqui-taka garantito per almeno un altro decennio.

Gli osservatori più attenti conoscevano già giocatori come Deulofeu e Jesé e sono certo che sentiremo parlare di loro in futuro per moltissimi anni.

Oliver su tutti:giocate degne del miglior Xavi. Insieme a Campaña e Suso ha letteralmente fatto girare la testa ai centrocampisti ellenici che non sapevano dove andare e, soprattutto, come fermarlo.

È la noiadella Spagna: far vedere il pallone affinchè gli avversari lo inseguino e si stanchino per il semplice fatto che non riusciranno mai a recuperarlo.

È un METODO che vale per i grandi e per i piccoli. È il frutto di un progetto consolidato a tutti i livelli.

Antonio Ioppolo