ITALIA, DISORDINE TATTICO E POCHEZZA DI CREATIVITÀ E FANTASIA.


Al Santiago Bernabeu di Madrid, l`Italia di Ventura incappa in una figuraccia senza precedenti.
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Madrid, 03/09/2017 -


“Al Santiago Bernabeu non ho visto serpenti e neanche coccodrilli, quindi che paura dobbiamo avere?”. Queste sono state le ultime parole del C.T. Gianpiero Ventura in conferenza stampa prima della partita contro la Spagna, valevole per la qualificazione ai mondiali di calcio 2018. E invece la paura c’è stata, anzi diremmo proprio che l’assenza di reattività e di fisionomia di gioco sono state l’emblema di una partita scialba e priva di significato. In campo una sola squadra: la Spagna, che ha sovrastato l’Italia in lungo e in largo. 3 a 0 è stato il risultato finale con doppietta di Isco (l’hombre del partido) e gol di Morata. Dell’Italia ricordiamo soltanto un colpo di testa da parte di Belotti nel primo tempo, e poi nulla più. Poco, troppo poco in un 4-2-4 voluto dal C.T. azzurro che avrebbe dovuto spingere all’attacco una squadra che aveva assoluto bisogno di vincere per confermare il primato in classifica e garantire la qualificazione al mondiale 2018. Ma tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, perché i soli Verratti e De Rossi sono stati letteralmente sovrastati dal centrocampo spagnolo che, già dall’inizio della gara, ha dimostrato superiorità tecnica e tattica. D’altra parte, già a priori si sapeva del divario tecnico e fisico dei nostri avversari, tuttavia, nessuno avrebbe potuto prevedere una debacle così sconfortante. La sterilità di idee e di gioco ha agevolato il compito dei nostri avversari, che a un certo punto della gara hanno quasi confuso la nostra Nazionale per una qualsiasi sparring partner ideale per potersi allenare. E’ stato davvero deprimente assistere a una gara in cui persino Buffon ha dimostrato incertezze, soprattutto sul primo gol di Isco su calcio piazzato; il che è tutto dire! Adesso, dopo la partita con Israele e le restanti partite da disputare, è assai probabile che i play off di qualificazione mondiale si giocheranno contro la seconda di un altro girone. Diamo dunque a Gianpiero Ventura la responsabilità di una scelta tattica che ha agevolato il gioco dei nostri avversari. Strane le sue scelte, proprio lui che ha sempre prediletto il calcio difensivo a quello propositivo. Ragliatela a centrocampo e buon assetto di difesa, è stato il suo credo fin da quando ha allenato il Torino. E invece, chissà come, chissà perché, questa volta ha voluto in avanti Candreva e Insigne a supportare Immobile e Belotti. Una pazzia davvero! Non si può sfoltire il centrocampo lasciando la difesa in preda ai furibondi attacchi degli spagnoli. Eppure, poco più di un anno fa, erano stati gli azzurri a cacciare fuori dall’Europeo la Spagna con Chiellini e Pellè. Segno evidente che nel calcio le cose cambiano in maniera repentina e che per restare sempre sul pezzo occorre continuità di buona gestione tattica e ottima preparazione dal punto di vista atletico. Tutto questo al Santiago Bernabeu non c’è stato. Adesso ci aspetta l’Israele e dobbiamo rispolverare orgoglio e dignità, per guadagnarci gli spareggi che portano al Mondiale 2018. Riuscirà il nostro C.T. a mettere ordine a un gruppo che ha subìto una dura lezione di calcio vero?

Salvino Cavallaro

 

Salvino Cavallaro