GLI AZZURRI COMINCIANO A PREOCCUPARE


Comincia l`avventura mondiale degli azzurri, non proprio sotto i migliori auspici
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Perugia, 05/06/2014 -


In questi tempi di preparazioni calcistiche all’imminente mondiale di calcio che il prossimo 12 giugno aprirà i battenti in Brasile, si moltiplicano le partite amichevoli. L’Inghilterra, nostra prossima avversaria, sembra procedere tra luci e ombre, mentre già molto in forma sembrano essere l’Uruguay di Cavani, l’Argentina e il Cile. Gli azzurri invece preoccupano abbastanza, dopo gli squallidi pareggi ottenuti con Irlanda e Lussemburgo. Mentre il match contro l’Irlanda poteva essere visto come calo psicologico dovuto agli infortuni di Montolivo e Aquilani (poi ripresosi alla grande da una brutta botta alla tempia), la partita contro il Lussemburgo ha offerto alcuni spunti tattici che ci lasciano davvero perplessi. A Perugia gli azzurri segnano in apertura con Marchisio e nella ripresa due traverse colpite rispettivamente da Candreva e Balotelli, si sono anteposte al clamoroso pareggio di Chanot. Lo schema tattico iniziale disegnato dal C.T. Prandelli in previsione della partita contro l’Inghilterra, prevede il 4-1-4-1 con De Rossi davanti alla difesa in fase di interdizione, che diventa poi un 4-1-3-1-1 quando si attacca, per effetto della ripartenza d’azione che inizia proprio dal romanista. Uno schema tattico confusionario, difficile da assorbire in tempi così brevi e in un centrocampo in cui Pirlo e Verratti mal si combinano in fase di regia. Più ordine abbiamo visto nella ripresa, in cui l’entrata in campo di Cassano, l‘uscita di Verratti e il ritorno in posizione centrale di centrocampo di Pirlo, hanno dato maggiore influsso al gioco d’attacco diventato più verticalizzato. Balotelli, che centravanti puro non è, ha bisogno di un aiuto in attacco. Non può essere certamente il pur bravo Marchisio, (che nel primo tempo è apparso più attaccante che centrocampista), ad aiutarlo. Pensiamo che Prandelli debba ritornare al più collaudato 3-5-2, con i tre giocatori della difesa juventina, il centrocampo a cinque che prevede Darmian e De Sciglio come esterni, De Rossi, Pirlo, Marchisio in posizione centrale e, in avanti, Immobile (o Cerci) e Balotelli. Siamo convinti che questa squadra avrebbe maggiore intesa tattica, più ordine, e sarebbe più affidabile sia in fase di interdizione che di attacco. Certo che pareggiare in casa contro una Nazionale che non rientra neanche tra le prime 100 squadre del ranking Fifa non è certamente positivo dal punto di vista dell’immagine e della presentabilità nel calcio mondiale. Tuttavia, la speranza di un campionato mondiale ad alti livelli deve rincuorarci, proprio perché in passato in questa fase di preparazione abbiamo sempre pareggiato con squadre inferiori alla nostra Nazionale, ricavandone immancabili polemiche. Intanto, domani si parte alla volta del Brasile. Il tempo delle prove è finito, adesso Prandelli deve trarre le conclusioni, deve avere necessariamente le idee più chiare.

Salvino Cavallaro    



Salvino Cavallaro