GATTUSO: «IL MILAN MI MANCA! CASSANO? SI VEDEVA CHE ERA SCONTENTO... »


«Kakà? se torna a lavorare bene può essere devastante »
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22/08/2012 -

Gennaro Gattuso, intervistato da Speciale Calciomercato su Sky, ha fatto il punto sugli argomenti colu vicini al "suo" Milan.

In Svizzera però intanto Ringhio è felicissimo: "Per 13 anni credo di aver giocato un altro sport. Non ho giocato a pallone, qui si gioca il calcio vero. Bisogna adattarsi a tutto, ma mi sto divertendo. Non vedo l'ora di scendere in campo la domenica, mi sento molto responsabilizzato. Mi sono subito messo a disposizione dei miei compagni. Sono il primo che scende in campo e l'ultimo che va via. Questo mi piace, sto provando le sensazioni di quando avevo 18 anni. Andrea (D'amico, il suo agente, presente in studio, ndr) - in questi 15 anni che lavoriamo insieme ha sempre fatto tanto per me, ma il fatto che mi sono trasferito in Svizzera non gli è andato giù. Sono malato di calcio, amo il mio lavoro e ho fatto questa scelta perché voglio giocare ancora e proseguire in uno spogliatoio più semplice, fatto di ragazzi giovani. Questa è un'esperienza bellissima, mi sveglio alle 8 e torno a casa alle 20. Sono felice di questo".

Il discorso poi si sposta sul Milan e Gattuso tra le linee intravede il problema: "Penso che i successi si creano in uno spogliatoio coeso con tutti sulla stessa linea. Questo è troppo importante, da quando ho iniziato a vedere cose storte e a non dire più nulla avevo capito che il mio ciclo ero finito".

Capitolo Cassano: "Si vedeva che Antonio non era contento, meglio per tutti e due che le strade si sono divise. Penso che sarebbe andato via anche se fossi rimasto io, l'intervista con la Nazionale aveva fatto capire che non si sentiva più a suo agio". 

Gattuso poi esclude la possibilità di vedere Del Piero con la maglia del Sion: "Io con Ale ne ho parlato un po' di tempo fa, anche col presidente, ma mi sembra una trattativa molto difficile. La squadra è stata fatta, il presidente vuole vedere a dicembre in che posizione saremo e solo dopo si muoverà sul mercato". 

Anno di transizione in casa Milan: "Ho giocato 13 anni al Milan, in 25 anni di presidenza Berlusconi s'è vinto tanto, un paio di anni di ridimensionamento ci possono stare. Meglio vendere Thiago Silva e Ibrahimovic che lasciare 1000 dipendenti di Mediaset a casa".

Qualche parola su Kakà ("se torna a lavorare bene può diventare un calciatore devastante. In Spagna non ha lavorato a livello fisico con continuità e questo l'ha pagato") e finale amarcord: "Mi manca il Milan, per 13 anni ho vissuto un sogno. Ho fatto più di quello che mi aspettavo, ma avevo dato tutto e non volevo diventare un peso e chiudere in bellezza". 

Luca Bonaccorso