CHAMPIONS LEAGUE, CELTIC-JUVENTUS: ADRENALINA PURA. RIPERCORRIAMO LA STORIA DEL MATCH


Celtic Juventus
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12/02/2013 -

Febbre Champions, adrenalina pura. La Juventus torna a sentire profumo d’Europa e lo fa in una gara trabocchetto dove l’avversario, il Celtic, non ha grandi potenzialità ma rappresenta da sempre un osso duro. I trascorsi lo confermano. Un passaggio del turno nella Coppa dei Campioni, una vittoria a testa nel girone di Champions con la Juve che andava a giocare in Scozia già con la certezza della qualificazione al turno successivo. Sono questi i precedenti bianconeri con il Celtic di Glasgow. Le due sconfitte dei bianconeri sono arrivate sempre in Scozia, dove si giocherà l'andata degli ottavi di finale: nel primo scontro assoluto, nella Coppa dei Campioni 1981/1982 (16 settembre 81), i bianconeri cadono per una sfortunata autorete di Gaetano Scirea ma poi ribaltano il risultato al ritorno a Torino, passando il turno con le reti di Virdis e Bettega.

Nel 2001, la Juve di Lippi perse di nuovo al Celtic Park, il 31 ottobre: era l'ultima gara del girone, con i bianconeri già qualificati che vennero sconfitti 4-3: non bastò un capolavoro su punizione di Del Piero e la doppietta di Trezeguet, gli scozzesi vinsero con il gol di Valgaeren, il rigore di Larsson e le due zampate di Sutton. All'andata a Torino era finita 3-2: altra doppietta di Trezegol, poi il pareggio firmato Petrov-Larsson (r) e un altro penalty decisivo per il tris Juve, trasformato al 90' da Amoruso con i bianconeri in 10 per l'espulsione di Davids.

Tra le curiosità, da segnalare che il manager del Celtic Neil Lennon e il suo assistente Johan Mjällby hanno giocato entrambe le partite del 2001. Gianluigi Buffon ha giocato dall’inizio a Torino ed è rimasto in panchina a Glasgow. Pavel Nedvěd, adesso dirigente della Juventus, ha giocato al Celtic Park.

Nel 1981/82, in campo a Glasgow Danny McGrain, attualmente nello staff tecnico della prima squadra. Ma ora la storia non conta più. Quando la palla inizierà a rotolare, dopo che nell’aria scozzese sarà risuonato l’inno della Champions conterà solo il presente. Vincere, anche se non sarà facile, potrebbe essere l’unico modo per guardare al futuro senza ansie. Nell’Europa che conta la Juventus manca da troppo tempo.

Gabriele Cavallaro


IlCalcio24 Redazione