STRAMA: «PAZZINI E MILITO NON POSSONO GIOCARE INSIEME»


Le parole di Stramaccioni
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Milano, 01/05/2012 -

Ecco le parole del tecnico nerazzurro in conferenza stampa, raccolte daFcInterNews.it:


Sulle ultime due partite:

"Quelle contro Udinese e Cesena sono state le nostre partite migliori. Noi proviamo a fare sempre la partita, e come ho sempre detto ci vogliono sempre giocatori di qualità alle spalle di una punta centrale. Per noi è stato importante crescere in queste partite, perché è stato un modo di lavorare diverso. L'Inter vista col Cesena è quella che si è avvicinata a quello per cui lavoriamo, brava a giocare sul corto e mantenere l'equilibrio dietro. Se fossimo riusciti a sbloccare prima la partita poteva finire in modo più tranquillo. Ci avviciniamo a qualcosa che ci piace, le cose stanno andando bene ma serve tempo, anche per creare una mentalità di grossa organizzazione".

Sul duello Pazzini-Milito ":

Sono due calciatori importanti, ma non complementari, almeno dal primo minuto. Giampaolo ha fatto una bella partita, ma purtroppo per un centravanti il gol o non gol incide molto. Diego gioca meglio sul corto. Difficilmente li vedremo insieme dall'inizio, poi in campo vedrermo".

Stramaccioni sente di avere soddisfatto Moratti?

"Io penso a continuare a dare tutto quello che so in campo e metterlo a disposizione dei ragazzi. Se ho soddisfatto Moratti non lo so, io so che questi ragazzi hanno risposto in maniera adeguata a chi si era posto in giudizi affrettati su di loro".

Penserà al derby nel fare la formazione? "Sì e no. Non esiste un discorso di turn-over perché ogni partita è decisiva, ma bisogna sempre valutare le condizioni di un giocatore, specie in un momento dove si gioca a distanza ravvicinata. Le valutazioni si legano, io schiererò un giocatore se è il migliore utilizzabile in quel momento. Non ricordo gare di campionato così vicine, questo discorso varrà per tutte le squadre. Noi stiamo bene, domani andiamo in un campo sempre difficile"

Questi complimenti non rischiano di essere pericolosi? "Nel mio pacchetto resta il fatto di dover rimanere me stesso, e chi mi conosce lo sa. Sarei bugiardo se non dicessi che mi fanno piacere, specie da gente che sta nel calcio da anni".

Il modo di giocare dell'Inter non rischia di essere identificabile?

"L'ho detto più volte, le mie valutazioni cambiano in base all'avversario. La mia idea è quella di un gioco propositivo, dieci metri possono cambiare l'interpretazione di una partita, un giocatore come Sneijder tende ad accentrare il palleggio, per cui o si usano gli esterni larghi o un altro trequartista. Questa scelta orienta la parte finale dell'idea di gioco, che rimane la stessa. Quando c'è l'idea, c'è l'evoluzione"

Si parla di cessioni, ma quanta gente c'è più brava di quella che ha l'Inter?

"Le prestazioni di Lucio, Sneijder e Maicon dimostrano che non sono giocatori finiti. Gli obiettivi li decidono presidente e ds con l'allenatore, quelle possono essere strategie che non mi interessano, io voglio fare più punti possibile. Poi il campionato finisce prima e quindi avremo tempo per commentare. Ora guardo ai miei ragazzi".

Sente di aver fatto un passo avanti verso la riconferma? "Non lo so, io sono contento della crescita del nostro lavoro. Ci sono delle caratteristiche del calcio non allenabili, che partono dal cuore. L'Inter ha dimostratio di averle intrinseche, e il pubblico di San Siro mi ha colpito. Siamo tutti uniti verso un obiettivo, dal presidente alla gente".

Come stanno Samuel, Julio Cesar e Zanetti? "Aspettiamo l'ultimo allenamento. Julio ha provato fino all'ultimo ad esserci domenica, ma la tutela globale del calciatore a livello fisico viene prima di tutto. Sicuramente dei tre Walter è quello che ha presentato le condizioni migliori, ma adesso non ci si allena o è difficilissimo trovare una continuità, quindi ci vuole attenzione e delicatezza. In questo momento ho la fortuna di dimostrare che abbiamo tanti giocatori importanti ma nessuno indispensabile. Aspettiamo con serenità".

Il Parma può evidenziare le caratteristiche dell'Inter così come si pensava di fare con l'Udinese?

"L'Inter a Udine ha provato a fare la partita, soffrendo solo nella ripresa ma eravamo avanti 3-1. Poi dovevamo trovare serenità, e quella prova ci ha dato fiducia. Il Parma ha caratteristiche comuni ma interpreti diversi, sta facendo un campionato di grandissimo livello. Ha dei giocatori in grado di mettere in difficoltà chiunque, specie Giovinco, e una grande solidità difensiva. Sarà difficile, con un ambiente bello, coi nostri tifosi che saranno lì a spingere la squadra. Noi la prendiamo come se fosse, e lo è, una partita decisiva".

L'Inter è favorita per il terzo posto?

"E' oggettivo che il nostro è il calendario più difficile. Io non ho mai promesso il terzo posto, ma che faremo di tutto per arrivarci. Ce la giochiamo, poi accetteremo il risultato del campo dopo che saremo usciti dal campo morti per aver dato tutto".

Forlan sta risentendo del suo periodo negativ avrà la sua chance in questo finale? "Diego è importante per noi. Col Cesena è venuto in panchina quindi mi aveva convinto. In questo momento avevo preferito altri giocatori ma Diego non è abbattuto, si allena con grande impegno".

Giudizio su Guarin? "E' un giocatore nuovo, credo che il momento di adattamento meriti un tempo diverso. Il suo crescendo dimostra però quanto sia interessante. Fredy riesce ad abbinare forza e qualità, un binomio raro. Ma questo motore ha bisogno di un tempo di rodaggio superiore, e ne stiamo rendendo conto. Nelle ultime due partite ha fornito comunque reazioni soddisfacenti".

Clarissa Neri