Sensazioni diverse, diverse sensazioni.
Parole diverse, usate con il contagocce, con l’attenzione che meritano.
Il nero e l’azzurro, il bianco e il nero.
Un buon punto di partenza per cercare di analizzare il big match che caratterizzerà la trentesima giornata del nostro campionato è sicuramente approfondire ciò che è emerso dalle conferenze dei due mister alla vigilia della partita.
L’opposto: il bianco e il nero (ma anche il nero e l’azzurro, ovviamente).
Conte esordisce dicendo che la partita è di quelle fondamentali, di quelle che proprio non si possono perdere. Lo dice senza paura, con la giusta consapevolezza della forza di una squadra costruita ormai su basi solide, basi che hanno permesso alla Juventus di poter sfidare il Bayern Monaco martedì sera nei quarti di finale di Champions League.
Stramaccioni, pur sapendo che una sconfitta avrebbe (probabilmente) il peso di un fallimento totale, sostiene che prediligerà la prestazione al risultato. E che sia una gran bugia poco importa, perché effettivamente l’Inter ha bisogno di ritrovare quella continuità, nei risultati ma anche nel gioco, che fino ad ora è mancata: certo è che nel caso di una vittoria nerazzurra, difficile è pensare che questa possa essere ottenuta senza una gran prestazione.
La Juve è la Juve, non si batte certo arroccandosi dietro e tentando la fortuna.
Dal mai dire mai di Conte al mai (e basta) di Stramaccioni: due risposte diverse ma interessanti. L’allenatore del team Campione d’Italia mostra così di non essere un mister tifoso, ma un professionista vero, che non nega la possibilità in un futuro remoto di poter allenare anche squadre come Inter e Milan.
Il giovane Andrea invece sostiene di non vedersi proprio sulla panchina del club torinese: che gli vogliate credere o meno, a lui non importa. L’unico obiettivo è quello di ripagare la fiducia del presidente Moratti, che lo coccola nonostante gli alti e bassi che poi sono più bassi che alti.
Altre differenze emergono dalle formazioni, probabili, che scenderanno in campo questo pomeriggio alle 15.00.
Questa volta a dire una mezza menzogna (giustificata, ci mancherebbe) è l’allenatore ex Bari e Siena: testa solo alla gara contro l’Inter, nessuno pensa al match di Champions all’Allianz Arena. Parole di rito, che vengono in parte sconsacrate dagli undici che scenderanno in campo: probabile riposo per uno fra Barzagli e Bonucci, con Marrone pronto a sfruttare l’occasione, sulla corsia di sinistra dovrebbe giocare Padoin mentre Pogba potrebbe far rifiatare Marchisio posizionandosi da interno di centrocampo. Davanti, poi, Vucinic non è stato convocato per influenza: chi tra Giovinco, Quagliarella e Matri resterà fuori dipenderà molto da chi Conte reputi più duttile per mettere in crisi la difesa bavarese.
Strama è invece alle corde: Gargano, Alvaro Pereira e Guarin sono tornati solo oggi a causa di imprevisti aerei e hanno potuto sostenere un solo allenamento, quello di rifinitura. Bene, tutti e tre saranno senza dubbio titolari fra gli undici che dovranno regalare emozione ai tifosi nerazzurri, che riempiranno San Siro come poche volte in questa stagione. Possibile l’impiego di Kovacic, affiancato da Cambiasso, ancora un dubbio per Samuel, mentre davanti il tandem ormai consolidato è Cassano-Palacio.
Parole diverse, emozioni diverse ma soprattutto situazioni diverse.
In tempi in cui ormai Inter-Juve non vale più lo scudetto da molti anni, non ci resta che goderci lo spettacolo del derby d’Italia.
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