L`UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO: RE ARTU-RO VIDAL


Arturo Vidal, il nuovo «Guerriero» del centrocampo bianconero
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Torino, 02/05/2012 -

Arturo Erasmo Vidal Pardo nasce a Santiago del Cile il 22 maggio 1987.

 Muove i primi passi nella squadra del suo quartiere, il Rodelino Roman, e all'età di dodici anni entra a far parte del settore giovanile del Colo-Colo, dove debutta in prima squadra nella finale dell'Apertura 2006 contro l'Universidad de Chile. Da qui in poi Arturo diventerà pedina fondamentale della squadra cilena con cui vincerà il Clausura 2006 e l'Apertura 2007. Proprio nel 2007 viene acquistato dai tedeschi del Bayer Leverkusen. Fa la sua comparsa in Bundesliga il 19 agosto 2007 contro l'Amburgo. Qui in terra tedesca Vidal si consacra al calcio europeo, come centrocampista completo, attirando l'attenzione delle cosiddette Big, e dopo quattro stagioni passati ad alti livelli e conclusi con l'annata 2010-2011 dove tocca quota dieci reti in campionato, viene anche inserito nella Top 11 della Bundesliga.

 Il 22 luglio 2011 Vidal fa il suo approdo alla Juventus per una cifra attorno ai 10,5 milioni di euro più eventuali due milioni di euro in seguito al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi,siglando un contratto per cinque stagioni. Debutta con il numero 22 la prima giornata del campionato di Serie A 2011/2012, contro il Parma, andando anche in rete nel 4 a 1 finale per i bianconeri.

 Antonio Conte inizialmente, nel suo collaudato 4-2-4, accanto all'inamovibile Andrea Pirlo, trova più in Vidal che in Claudio Marchisio, l'uomo adatto ad affiancare il regista italiano, poiché se quest'ultimo ha il compito d'impostare la manovra, il cileno per le doti di grinta e corsa di cui è disposto, è il giocatore ideale a rompere il gioco avversario. Ma con il tempo qualcosa nei meccanismi bianconeri non funziona, specialmente nel centrocampo, con un Milos Krasic sottotono e un Vidal troppo chiuso nei suoi compiti difensivi, senza grandi possibilità di sortite offensive. E' proprio a questo punto che si compie il capolavoro tattico dell'allenatore juventino, che abbandona il suo modulo preferito e plasma un sistema tattico adatto ai suoi uomini: un 4-3-3 che si trasmuta anche a partita in corso in un 3-5-2, o viceversa. Ed è proprio il giocatore cileno, insieme al principino Marchisio, a trarne i maggiori benefici. Perchè in entrambi i moduli di gioco, si viene a comporre nella mediana un terzetto in cui Pirlo detta i tempi della squadra e invece di uno, sono bensì due i centrocampisti ai suoi lati pronti a recuperar palla e ripartire, ma allo stesso tempo sono liberi di inserirsi in quegli spazi vuoti che si vengono a creare grazie all'allargamento della fascia, il venir incontro di una punta e l'andare in profondità dell'altra; ed ancor di più si creano opportunità quando deve impostare la manovra il centrale di difesa juventino, nel caso in cui il regista azzurro sia marcato a uomo da un avversario.

Vidal ha saputo interpretare e sfruttare al meglio questa sua nuova posizione e libertà concessagli, rendendosi sempre pericoloso in fase offensiva e andando a rete nel campionato in corso già sette volte, e ora che mancano tre partite alla conclusione cercherà di uguagliare se non superare il suo precedente record di gol segnati. Ma come testimonia il suo soprannome Guerriero, la sua volontà a non mollare mai e a lottare per ogni pallone la fanno da padrona, e lo hanno fatto di diritto entrare nei cuori dei tifosi bianconeri che già lo hanno ribattezzato Re Artù. Nessuno si aspettava un ambientamento nel calcio nostrano, per tradizione pieno di tatticismi e difensivo, così veloce e prepotente, ma Vidal ha superato le aspettative di tutti o, per chi mastica pane e calcio, le ha semplicemente rispettate.