DA CONTE AD ALLEGRI, LA JUVE È SEMPRE IN VETTA ALLA CLASSIFICA


Dopo la pausa della Nazionale, riparte il campionato di calcio
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Torino, 15/09/2014 -

Sono tanti gli spunti offerti dalla seconda giornata di Serie A del nostro campionato. Innanzitutto la conferma della Juventus che, passata da Antonio Conte a Massimiliano Allegri, si trova ad essere ancora prima assieme a Roma e Milan . Un po’ come dire che cambiando i fattori il risultato non cambia. Stessa la cornice dello Juventus Stadium, stesso l’appeal, stesso l’inno, e perfino uguale l’enfasi di accogliere i calciatori in campo, nella sgambata riscaldatrice dei muscoli, prima dell’inizio della gara. Un iter che si tramanda ormai da tre anni, sempre uguale, sempre apportatore di forte emozione per i tanti tifosi juventini. Qualche volta ci siamo soffermati a curiosare all’esterno dello Juventus Stadium. Ebbene, dai volti scrutati, dall’entusiasmo evidenziato e dalla voglia di entrare allo stadio, sembra sempre che quell’ansia di far festa sia come la prima volta. Stessa l’emozione, stesso il desiderio di cantare un inno coinvolgente, stessa la voglia di andare e tifare per i propri campioni. Conte o Allegri? non importa! è la Juve che interessa ai tifosi della Vecchia Signora. La facilità con la quale la Juventus ha vinto contro l’Udinese e la chiarezza di idee dimostrata nella fluida manovra, lascia presupporre un campionato di prim’ordine. Stenta la Roma a Empoli, ma vince con un gol di Naiggolan che evidenzia in qualche modo il desiderio dei giallorossi di ritornare a rappresentare l’alternativa alla Juve. Seconda vittoria anche per il Milan che esce fuori dal Tardini di Parma, in un festival fatto di gol, emozioni, ma anche di tanti errori ingigantiti da due difese che devono essere ancora registrate nei movimenti e nelle attenzioni. I rossoneri vincono dunque 5 a 4 contro il Parma di Donadoni, contrapponendosi al 7 a 0 che i cugini dell’Inter hanno inflitto in casa al malcapitato Sassuolo. Punteggi e prestazioni che sono l’emblema di un campionato dai mediocri contenuti tecnici, che non è più, chissà per quanti anni ancora, il più bello del mondo. Tre gol fa la Lazio in casa contro il Cesena. Le reti portano la firma Made in Italy di Candreva, Parolo e Mauri, ovvero l’ossatura portante dei biancocelesti, che si mettono in evidenza in un campionato firmato quasi esclusivamente da pedate esterofile. Si smarrisce come un lieve soffio di vento il Torino di Ventura, il quale appare contratto, privo di idee e mal disposto in campo, al cospetto di una Sampdoria sanguigna e volitiva, che ha presentato un Okaka potente fisicamente e un Gabbiadini che ormai non è più soltanto una promessa del panorama calcistico italiano. Domenica nera, anzi nerissima per il Napoli, che viene battuto in casa dal modesto Chievo e da un gol di quel Maxi Lopez che è sembrato risuscitato dalle ceneri. I Partenopei, dopo l’esclusione dai preliminari di Champions League, sembrano essersi smarriti. Duro sarà ancora il lavoro che attende la squadra agli ordini del suo allenatore Rafa Benitez, mentre, a sentire gli umori dei napoletani, “mala tempora currunt”. Tra le proprie mura, pareggia la Fiorentina di Montella contro il Genoa, mentre vince fuori casa l’Atalanta di Colantuono contro il Cagliari di Zeman.  Il Verona vince 2 a 1 contro il Palermo, chiudendo la seconda giornata di calendario nel posticipo serale di Lunedì 15. Non c’è che dire, dunque, il campionato italiano di calcio di serie A si presenta con due novità: Milan e Inter, che sembrano davvero intenzionate a fare da terzo incomodo tra Juve e Roma.






Salvino Cavallaro   













Salvino Cavallaro