COPPA ITALIA, LA JUVENTUS PERDE AD OPERA DI UNA FIORENTINA SUPERBA


La partita di Coppa Italia contro la Fiorentina,ha evidenziato forti dubbi sulla condizione mentale e fisica della Juventus.
tempo: 39ms
RSS
Torino, Juventus Stadium, 07/03/2015 -


Sembrava essere nell’aria questa sconfitta della Juve che perde 2 a 1 proprio nel suo Stadium. L’ultima partita persa in casa da parte dei bianconeri risale a più di due anni fa. Ma questa sconfitta non si può considerare un semplice scivolone nel percorso pallonaro della Vecchia Signora d’Italia, c’è di più. A sentire Allegri in conferenza stampa, prima della partita contro la viola, sembrava che questo appuntamento fosse importantissimo per la sua squadra che da troppo tempo ormai non vince la Coppa Italia. E allora, diciamo noi, perché fare un turnover così radicale quando lo si poteva invece rimandare per la partita di campionato contro il Sassuolo, che è in programma lunedì 9 marzo? Comunque, a parte questa considerazione, ci sembra che la squadra di Allegri abbia dato la sensazione di essere stanca anche con le seconde scelte. Nel calcio si può perdere una partita senza fare drammi, tuttavia, è il modo con cui la Juventus ha perso contro la Fiorentina che fa venire seri dubbi. La squadra di Montella pratica un buon calcio. E poi questa fortunata new entry di Salah nella viola, ha dato ancora più ambizione ad una squadra che appare davvero bella da vedere. Un 4-3-3 molto pratico che rende veloce la Fiorentina nelle ripartenze, ed è capace di costruire con facilità la superiorità numerica. Difficile dire quanto sia stato merito della squadra di Montella o demerito della Juventus, fatto è che la squadra di Allegri questa sera è apparsa disarmante in tutti i suoi reparti. Una media di insufficienze globali che da tempo non registravamo nella Juventus. Ma ciò che più fa pensare negativamente è che la squadra, proprio alla vigilia della partita di ritorno di Champions League contro il Borussia, abbia mostrato segni di preoccupante stanchezza fisica e mentale. I 20 minuti finali di follia, vissuti a Roma contro i giallorossi, non rappresentano un fatto episodico. La stessa cosa, infatti, era successa a Cesena, poi contro l’Inter e in qualche altra occasione. Perdere di botto il senso del gioco, lasciandosi perdere dall’ansia e non capirci più nulla non è la prerogativa della Juve e neanche di giocatori della qualità di Vidal, Pogba, Bonucci, Chiellini, Marchisio. E poi Llorente la cui unica cosa che sa fare è tramutare in gol di testa il cross proveniente dall’esterno. Ma nell’assetto tattico di Allegri non è previsto il gioco asfissiante degli esterni che invece era la prerogativa del gioco di Conte. Insomma, la brutta sconfitta subita ad opera della Fiorentina, suona come un campanello d’allarme per una Juve che ha assoluto bisogno di ritrovarsi in fretta. Ad Allegri, l’opera di riparare in tempo i danni provocati. Ci riuscirà? Vedremo!

Salvino Cavallaro                                                                                                       



Salvino Cavallaro