TORINO-JUVENTUS, LE PAGELLE SUL DERBY CHE DA LA SICUREZZA DEL TITOLO AI BIANCONERI


Dal nostro inviato a Torino
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29/04/2013 -

 

 

 

 

Il post derby, anche a Torino, è sempre tempo di bilanci e pagelle. Questi i giudizi dei giocatori che hanno infiammato la stracittadina piemontese, vinta dalla Juventus per 2 a 0 sul Torino.

 

Torino

GILLET – 6 = Forse un po’ in ritardo sulla sassata di Vidal, ma amministra l’area granata con alcune uscite decise. Peccato davanti non abbia il trio bianconero. Presente.

D’AMBROSIO – 6 = Senza infamia e senza lode, potrebbe far più male sulla sua fascia di competenza ma gioca col freno a mano tirato. Trattenuto. (DI CESARE – 6)

OGBONNA – 6 = Indubbiamente merita altri palcoscenici, però pecca di lentezza e pensa troppo al dilettevole, più che all’utile. Pensieroso.

GLIK - 5.5 = Regge il colpo, palla su palla. Ma sente particolarmente la gara e finisce per collezionare la seconda espulsione nei derby. Rude.

MASIELLO – 5 = Tanti errori in fase di impostazione, poca spinta e anche troppa apprensione. E dire che Lichtsteiner praticamente non lo impegna. Impaurito.

BASHA – 5.5 = A volte schermo davanti la difesa, a volte disturbatore di Pirlo. Riesce meglio nel primo caso, ma per costruire non basta. Rintanato.

GAZZI – 6 = In mezzo alla pochezza granata, dimostra sempre e comunque spirito di iniziativa e voglia di sacrificio. Ma è pur sempre una goccia in mezzo al mare. Puntuale.

SANTANA – 5.5 = Suo l’unico vero tiro nel primo tempo, prova qualche sortita sulla fascia sinistra, ma nessuna è veramente degna di nota. Impalpabile. (BIRSA – s.v.)

CERCI – 5 = L’uomo forse più atteso alla fine si è dimostrato anche il più deludente. Per fare il salto di qualità servono prestazioni degne, in gare degne. Assente.

MEGGIORINI – 5 = Sgomita come un forsennato ma non è mai produttivo. Spesso nervoso, si macchia anche di una frase irriguardosa verso Pogba. Stralunato. (JONATHAS – 5.5)

BIANCHI – 5.5 = Ha subito un’occasione in avvio, ma predica nel deserto e di fronte ha un trio di bulldozer che in pratica lo annullano. Volenteroso.

VENTURA – 5.5 = Dovrebbe infondere più coraggio ai suoi, in bilico com’è in zona calda. Ma la caratura tecnica degli avversari era palesemente troppa. Ma c’è speranza.

Juventus


BUFFON - 6.5 = Due soli interventi in tutti i novanta minuti, ma una maestria ormai proverbiale nell’essere pronto anche se per il resto della gara tocca saltellare coi tifosi della curva. Magistrale.

CHIELLINI – 6 = In pratica si adatta a fare il terzino sinistro, tiene il campo con la solita rudezza. Senza strafare, ma comunque puntellando una difesa sempre impeccabile. Attento.

BARZAGLI – 6.5 = Ancora una volta (e ormai non si contano più) praticamente perfetto. Annullata la coppia d’attacco granata, gara intrisa di recuperi, passaggi a testa alta, sicurezza. Granitico.

BONUCCI – 6.5 = E’ cresciuta enormemente la sua consapevolezza nell’essere difensore modello, più per impostazione che per precisione difensiva. Ingenuo su Jonathas, ma era fuorigioco. Sicuro.

LICHTSTEINER – 5.5 = Terzino basso con poche licenze di spingere, è arrivato alla fine particolarmente stanco dopo una stagione da maratoneta. Appannato. (CACERES – s.v)

POGBA – 7 = Se Conte ha deciso di infoltire il centrocampo, è tutta colpa o forse merito del talentino francese. Personalità impressionante. Scoperta.

PIRLO – 6 = Braccato dalla mediana granata, trova sempre il modo ed il tempo per le sue geometrie. Ariose, ordinate, lucide. Indispensabile.

MARCHISIO – 6.5 = Dietro all’unica punta mostra un po’ di disagio iniziale, poi di lotta e di governo tiene in piedi la fase offensiva e sigilla la vittoria nel recupero. Prezioso.

ASAMOAH – 6 = Ha esaurito il turbo, già dopo la Coppa d’Africa. Ma è pur sempre il prototipo di giocatore che piace a Conte. E questo lo sa. Deciso. (PELUSO – s.v)

VIDAL - 7.5 = “Se devo andare in guerra, sportiva si intende, io mi porto sempre lui”. Così Conte dopo la gara, come dargli torto. E oltre alla spada, tantissima qualità. Rete spettacolare e decisiva. Spettacolare.

VUCINIC - 5 = Forse si sente solo, forse non ha più benzina. Sta di fatto che non è più lui. Impreciso in zona gol, poco presente in area. Gioca di sponda, ma non basta. Svagato. (QUAGLIARELLA – 6)

A. CONTE – 7 = Poliedrico, grintoso, affamato. La sua squadra ha preso questa fisionomia.


Gabriele Cavallaro

 

 

 

 

 

IlCalcio24 Redazione