LE DUE SPONDE SABAUDE E L`ETERNO INDIGESTO NEGLI AFFARI CALCISTICI


Certo
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15/01/2014 -


Col mercato estivo 2014, Cerci potrebbe essere l’esterno tanto desiderato da Conte alla Juve. E’ notizia di oggi che gli affari tra le due società di calcio di Torino proseguono con insistenza. Marotta ha messo sul tavolo della trattativa l’altra metà di Immobile ( che diventerebbe proprietà intera del Toro), più tutto Giovinco e 4 o 5 milioni di euro che verrebbero versati nelle casse del Torino. Certo, per la società di Cairo sembrerebbe a tutta prima un buon affare, ma se teniamo conto dell’elevato malumore che creerebbe una simile soluzione nell’ambito del popolo granata, crediamo proprio che l’affare avrà non pochi ostacoli da superare. Non è novità l’apprezzamento del presidente del Toro per Giovinco, tuttavia, vendere Cerci proprio alla Juve non sarebbe perdonato facilmente dai tifosi granata. Il contratto del 26enne esterno del Toro scadrà nel 2015 e, in assenza di rinnovo, è logico ascoltare ogni offerta per il giocatore senza trascurare la sua volontà di restare o meno in casa granata. Cerci prende tempo, assicurando di restare fino a giugno, ma non garantisce nulla per il futuro. E’ la solita storia di ogni professionista del pallone che bada ai propri interessi piuttosto che a certi sentimenti legati alla maglia. Sentimenti che sembrano ormai appartenere soltanto ai pensieri e al cuore dei tifosi, i quali accettano mal volentieri un cambio di maglia così stridente. I tempi sono cambiati ormai da troppo tempo e, con essi, anche il calcio è rimasto sempre più preda del denaro. Si gioca dove più conviene dal punto di vista economico e non importa se prima si giocava al Toro per passare alla Juve o al Milan per andare all’Inter. Ormai anche “l’odio” sportivo deve inginocchiarsi di fronte a tutto ciò che è rappresentato dagli interessi di parte. Quella di Marotta, dunque, sembra al momento l’offerta più interessante per il Torino, ma da qui a giugno le cose potrebbero anche cambiare, soprattutto se Cairo dovesse (e sarebbe anche ora) pensare di rafforzare la sua squadra in vista di palcoscenici più interessanti, piuttosto che indebolirla ulteriormente pensando di rimpinguare le casse societarie. Una volta tanto la7 e la sua editoria, potrebbero passare in secondo piano. Vero signor Cairo?

Salvino Cavallaro          


Salvino Cavallaro