INTER AGGRESSIVA E JUVE SNATURATA DA ALLEGRI


Contro l`Inter una bruttissima prestazione della Juventus
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20/09/2016 -


Il calcio ci insegna che le partite sono soggette a vittorie, ma anche a sconfitte talora brucianti. Ma c’é modo e modo di perdere. E, quando questo accade, é giusto dare sportivamente merito a chi ha vinto. Il derby d’Italia tra Inter e Juventus, caricato da antiche ruggini sportive mai dissipate, si è concluso con la meritata vittoria della squadra nerazzurra per 2 a 1. Nel secondo tempo è andata in vantaggio la Juve con Lichtsteiner, ma poco dopo l’Inter ha pareggiato con un colpo di testa di Icardi, per poi chiudere i conti con Perisic incolpevolmente lasciato solo dalla difesa juventina. Per lunghi tratti della gara abbiamo visto una sola squadra in campo: l’Inter. Ma l’analisi del match ci induce a fare alcune considerazioni che non sono sfuggite alla maggioranza dei media e a chi di calcio si alimenta. Fermo restando che la squadra di Frank De Boer, (dopo la figuraccia rimediata in Europa League) è stata sorretta da giuste motivazioni, la Juventus dei supercampioni che ambiscono alla conquista del sesto scudetto consecutivo per entrare nella leggenda con l’obiettivo di conquistare pure la Champions League, in quel di San Siro è apparsa timida, titubante, senza cattiveria e, soprattutto, confusa nelle idee di gioco. La Vecchia Signora dopo la partita con la Fiorentina, Lazio e Sassuolo, stenta a trovare la sua vera identità grazie al disordine tattico provocato proprio dal suo allenatore. Un Max Allegri che per tanti motivi non si sta rivelando all’altezza della situazione. Sbaglia molto nelle scelte dei giocatori da mandare in campo, mentre sta creando confusione tattica a una squadra che ha grandissime potenzialità tecniche. Il dato di fatto, che l’arcigna difesa bianconera incassi così tanti gol, è emblematico di un centrocampo male assemblato e di un attacco che tale non é. Il tanto sbandierato 3-5-2 della Juve di Allegri, in campo si materializza con un 5-3-1-1 che è indicativo di un calcio attendista e poco portato ad attaccare. Già in Champions League contro il Siviglia, il tecnico toscano ha sbagliato le sue scelte lasciando il panchina Pianjc. Contro l’Inter, Allegri ha lasciato in panchina Higuain, preferendogli un Mandzukic che non è mai entrato in partita, ha schierato Pianjc lasciando fuori Lemina e dando fiducia a un Asamoah in chiara difficoltà. E poi, mister Allegri, ci deve spiegare la posizione di Kedira, che spesso si trova a fare la punta senza averne le caratteristiche. A nostro avviso il tedesco deve stare davanti alla difesa, spostando Pianjc dietro le punte. Ma c’è ancora un altro inspiegabile disguido tattico in questa Juve dai tanti problemi fatti affiorare da Allegri: la posizione di Dybala. L’argentino sembra catechizzato a giocare lontano dalla porta; fa il terzino, il centrocampista, s’inventa il ruolo di trequartista e spesso lo vediamo pure sull’esterno di destra e di sinistra, mentre il suo vero ruolo di mezzapunta non gli è dato fare. Risultato? Il ragazzo si affatica in maniera incredibile, non arriva mai a tirare in porta per ovvi motivi e produce pure uno sforzo fisico che va oltre la resistenza della sua corporatura. Tutto il contrario dell’anno scorso, in cui ha segnato tanti gol da una posizione sicuramente più avanzata. Insomma, Allegri ha bisogno di rivedere molte cose e deve pure dimostrare di azzeccare i cambi a partita in corso, senza aspettare il 70esimo minuto del match per decidere sul da farsi. Ci dispiace dire queste cose di un tecnico del quale apprezziamo il suo lavoro negli anni post Conte, tuttavia, se la Juve vuole primeggiare nel campionato italiano e in Europa, è opportuno capire presto l’importanza della giusta collocazione tattica di campioni, che solo in questo caso riusciranno a fare la differenza. E’ una Juve che risente del centrocampista che non è arrivato nel mercato d’estate e di un Marchisio di cui si avverte la mancanza proprio in una zona del campo che è cruciale per il gioco della Vecchia Signora. Detto questo, dobbiamo dire che abbiamo apprezzato l’Inter di De Boer che di colpo è sembrata risuscitata dai suoi mille problemi di gioco, di difesa e di organizzazione in campo, che come per incanto sono stati centrati in maniera positiva. Evidentemente, incontrare la Juve è anche terapeutico. E poi, se c’è di mezzo Max Allegri……..

Salvino Cavallaro





Salvino Cavallaro